Il Pellegrinaggio alla Mattinella, del 1949 di Don Arturo Saponara, A cura del Signor Armando Colicchio

MATTINELLA del 1949 di Don Arturo Saponara.

A cura del Signor Armando Colicchio


Il Pellegrinaggio alla Mattinella.

         L'ultimo sabato di Maggio, da tempo immemorabile si va processionalmente al Santuario della Mattinella, presso Andretta.
         Si parte da Vallata di buon mattino. Strada facendo, si canta il Rosario, e, dalle vecchierelle la "Storia della Mattinella" (composizione vernacola in rima che il popolo basso gusta tanto).
         Giunti alla località detta "Pietra benedetta" dove si vuole che sia apparsa la Madonna, molti si prostrano, benché la gran pietra fatta a pezzi sia stata portata via. Prima di sboccare sulla strada rotabile, non lungi dal Santuario, tutti si fermano: la processione si riordina e, col Parroco e il Sindaco in testa, si muove al canto dei soliti inni sacri.
         Commovente è l'incontro, con la processione di Andretta, preceduta dal carro trionfale recante una riproduzione poco rassomigliante della Madonna venerata nel Santuario.
         Le Autorità civili e religiose dei due paesi si salutano. Il Parroco della Mattinella cede la sua stola a quello di Vallata, che la indossa subito; riceve quella del Collega ma non se la pone.
         I Sindaci dei due paesi si scambiano le scarpe. I due cortei si fondono in uno.
         L'ingresso sul sacro luogo è commoventissimo.
         Molti procedono ginocchioni, percuotendosi il petto; altri strisciano la lingua sul pavimento per soddisfare un voto.
         L'Arciprete di Vallata è come in Chiesa propria, con piena giurisdizione si paramenta, celebra la S. Messa, pronunzia un discorso di occasione.
         Dopo la funzione religiosa si consuma la colazione sul piazzale della Chiesa. Segue un conveniente riposo.
         Rientrati in Chiesa e ricevuta la benedizione eucaristica, con gli occhi umidi di pianto, i Vallatesi si staccano dalla cara Madonna che, in origine era in Vallata, e poi, secondo la leggenda, si trasferì in quel luogo, presso Andretta.
         Allorché la processione s'avvicina a Vallata, Clero e Popolo le vanno incontro.
         Precedono gli uomini, in fila, dopo la croce: segue altra croce, con interminabili file di donne al ritmo tradizionale delle Litanie Lauretane, indi la Croce clerale col Parroco-Arciprete avente ai lati il Sindaco e il Comandante la Stazione dei Carabinieri, le guardie comunali, l'immagine della Madonna, se la processione é di ringraziamento, e parte del popolo.
         Il grande corteo attraversa le vie processionali, entra in Chiesa e si scioglie dopo la solenne benedizione eucaristica.
         Nel secolo scorso, ogni volta che il cielo negava la pioggia ai campi sitibondi, o si sentiva il bisogno di sereno e di sole, i nostri padri accorrevano alla Mattinella a pie' scalzi, con corone di spine sul corpo, ... e, la Madonna , dicono i vecchi, li esaudiva...
         C'era più fede, allora! ...

 

         La peregrinatio della B V. della Matina in Vallata (8-28 Maggio 1949)


         Dal Giornale d'Italia – 17 Maggio 1949:

         «... Un recente avvenimento ha rivelato quanto sia grande la devozione dei Vallatesi per la loro Madonna: la di Loci "peregrinatio" in Vallata. L'Arciprete Don Arturo Saponara l'ha voluta; S.E. Mons. Carullo Arcivescovo, ha plaudito all'iniziativa e l'ha benedetta; i parroci di Andretta e della Mattinella hanno dato il loro assenso.
         La celeste Madre, fattasi "pellegrina", in mezzo a una larga rappresentanza di popolo recatosi a rilevarLa, ha fatto il suo ingresso in Vallata il dì 8 Maggio.
         Il popolo era ad attenderLa fuori dell'abitato, sotto la pioggia.
         Vallata non aveva mai visto un simile raduno.
         Piazza Vittorio Emanuele è piena di fiori e di drappi. Tutti i balconi, nonostante la pioggia, ne sono adorni. Via XX Settembre ha moltissimi archi trionfali. I vecchi e i malati si affacciano alle finestre coi fazzoletti agli occhi. Il corteo arriva in Chiesa, la gremisce ... La Madonna viene collocata sul trono preparatoLe.
         Un grido domina i canti e le clamorose domande di grazie «Viva Maria!». L'Arciprete rivolge il suo appassionato saluto alla Pellegrina, mentre il M. Rev. Missionario Mercedario P. Vito Michele Travisano celebra la S. Messa.
         Il Parroco della Mattinella, D. Pasquale Rizzo, è commosso. Piangono tutti.
         Si esce di Chiesa alle 15. La sfilata dell'immenso corteo è durata circa due ore!»
         L'inno della "Peregrinatio", fu composto dall'Arciprete Saponara, estemporaneamente, sul motivo di «Mira il tuo Popolo» e fu cantato la prima volta all'ingresso della Pellegrina in Vallata:

Inno

         Da quanti secoli, – Madre beata,
         lasciasti in lacrime – la Tua Vallata?
         De L'Evo Medio – nel tenebror
         lunge ne andasti, – Madre di amor.

         Volaro i secoli .... – Vallata, ogn'ora
         fida a l'amabile – Madre e Signora,
         l'ultimo sabato – del Maggio in fior
         la Madre visita, – Le reca i cuor.

         Tu, dal Tuo trono – ci volgi il viso,
         Regina amabile – del Paradiso:
         con i miracoli – ci mostri ancor
         l'antico palpito – del Tuo gran Cuor.

         Or, dopo secoli, – Tu, Pellegrina,
         torni a Vallata, – Madre e Regina.
         Tuoi figli accorrono – a farti onor,
         il ciglio in lacrime – in festa i cuor.

         Tu, Stella fulgida – del ben la via
         ci addita; al Figlio – ci stringi pia.
         Con tenerissimo – moto d'amor
         Gesù e Vallata – deh! Stringi al cor.

         O Stella fulgida, – veglia su noi ...
         E' ver, siam miseri – ma figli Tuoi.
         Del core i palpiti – sacriamo a Te,
         o Madre Vergine – di Cristo Re.

         Due giorni dopo l'ingresso in Vallata della Pellegrina, cadde una prima pioggia, e dopo alquanti giorni, un'altra. Queste due pioggerelle, pur non essendo abbondanti, furono di grande vantaggio alla campagna.
         Il 22 Maggio, il simulacro della B.V. fu portato in processione per le vie principali del paese. Le vie San Giorgio di Sopra e di Sotto furono ornate di innumerevoli archi di trionfo, fatti con seriche policrome coperte, fino alle ultime case.
         Il popolo accorse in massa. In Vallata non si erano viste giammai manifestazioni simili per numero e per devozione.
         I fedeli dei paesi vicini, specialmente nei giorni di mercato – giovedì – e nelle domeniche – accorsero a visitarLa in gran numero.
         Alcuni d'essi deposero offerte a' Suoi piedi.

Il Ritorno al Santuario (28 maggio)

         Il 28 Maggio, ultimo Sabato del mese, al suono delle campane, si accorse in Chiesa. Per via Piazza di Sotto e pel Vicolo 2° XX Settembre, la processione sbucò prima in Via XX Settembre, poi sulla Nazionale del Formicoso. Il popolo era in pianto.
         Fu una continua gara di fede, l'Arciprete dovette intervenire più volte per calmare gli irrequieti.
         La Madonna fu più volte rivolta a Vallata, che si faceva sempre più lontana, perché la benedicesse.
         Tre ore dopo si era già presso il Santuario.
         L'incontro fu più commovente del solito.
         Vallatesi e Andrettesi si sentivano fratelli.
         La Presidente delle Donne Cattoliche vallatesi, S.ra Margherita Grassi in Colella consegnò al Parroco della Mattinella le oblazioni spontanee dei fedeli; 10 migliaia di lire.
         La "Peregrinatio" ebbe termine col canto solenne del Te Deum.
         Alcuni giorni dopo la Vergine ci regalava una pioggia abbondante che ristorò le campagne, per cui i raccolti in Vallata, in quell'anno — 1949 — furono più che soddisfacenti.

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