Turismo a cura del Dott. Erminio D’Addesa - www.Vallata.org

Turismo
a cura del Dott. Erminio D’Addesa

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     La Giunta Regionale della Campania tempo addietro approvò e finanziò tre progetti di Comuni irpini nell’ambito delle iniziative turistiche di rilevanza internazionale e nazionale e precisamente Sentieri Mediterranei di Summonte, Mercogliano Tour di Mercogliano e Giullare di Atripalda. Ovviamente la prima spontanea osservazione è rilevare l’ ambito territoriale ristretto dove ricadono i Comuni che beneficiano dei finanziamenti regionali, praticamente sono a qualche chilometro di distanza l’uno dall’altro e quindi il resto del territorio provinciale ne è rimasto escluso. L’altra osservazione è di conoscere la vera ricaduta e sedimentazione turistica e quindi economica sui territori interessati da queste iniziative; quali sono le concrete possibilità ed occasione di portare nel tempo il flusso turistico in queste realtà beneficiate dal finanziamento regionale e quindi pubblico. A parte la “la festa di tipo musicale” limitata a qualche serata e le varie iniziative sicuramente lodevoli cosa ci guadagna il territorio e quale promozione si riesce a dare allo stesso ma soprattutto quanta gente viene in vacanza almeno per qualche giorno e quindi quali sono i movimenti turistici che si registrano negli alberghi, nei B&B, negli Agriturismi dei territori interessati?
     Non è certamente questo il modo di fare promozione del territorio e di incrementare il turismo nella nostra provincia. Gli addetti ai lavori hanno mai preso in considerazione il percorso turistico naturale che partendo da Candela arriva ad Avellino attraverso l’Ofantina percorrendo e visitando luoghi ricchi di storia, tradizioni, natura, ambiente sano? Cosa che si potrebbe e dovrebbe fare in sinergia con la Regione Puglia e la Regione Basilicata . Il viaggio turistico che inizia da Candela- terminale del Regio Tratturo della Transumanza che viene da Pescasseroli- e va verso la Lucania incrociando il territorio di Melfi, interessato alla rivolta sociale e politica post- unitaria che impropriamente viene definita Brigantaggio, e quindi quello di Venosa, terra di Orazio ed attraverso l’Ofantina si arriva alla Stazione di Rocchetta Sant’Antonio, terminale della linea ferroviaria che arrivava ad Avellino e da qualche mese chiusa.
     Con questo percorso, in mezzo ad ettari ed ettari di montagne boscose, si incrocia la direttrice verso i laghi di Monticchio e sulla destra si va verso Monteverde con il suo castello, Calitri con il suo caratteristico centro storico, Bisaccia con il suo castello, Aquilonia con il Museo Etnografico ed i resti della vecchia Carbonara – una piccola Pompei- distrutta dal sisma del ’30 e quindi l’area archeologica dell’antica Compsa nella zona di Conza della Campania e quindi l’Oasi ed andando avanti si incrocia Caposele, meta di turismo religioso per il Santuario di San Gerardo, il tutto sempre immerso nel verde del paesaggio tra montagne imponenti, ricche di acqua, quindi l’ Abbazia del Goleto nel Santangiolese. Procedendo si incrociano i monti del Laceno e quelli del Terminio , la Piana del Dragone, le dei vini di qualità e quindi si arriva ad Avellino attraversando luoghi ricchi di memoria, di cultura, di zootecnia, di prodotti tipici, di natura ed ovviamente senza tralasciare il Partenio, il Santuario di Montevergine, et.. Tutto questo ha bisogno di essere valorizzato, messo in rete, nel web per arricchire di conoscenza la gente e trasformarla in potenziali utenti.
     La politica e le sedi competenti devono fare questo e non limitarsi ad organizzare solo “eventi” o se volete “grandi eventi” e cercando di incrociare il flusso turistico internazionale che grava su Napoli e le zone costiere e portarle nelle zone interne. Sicuramente l’intero territorio provinciale è potenzialmente attrattivo dal punto di vista turistico e basta creare la necessaria organizzazione per ottenere le conseguenti ricadute economiche per tutto il settore. Il turismo può essere la vera industria dell’Irpinia ma la politica deve conoscere il territorio che amministra per poterlo valorizzare.

Dott. Erminio D’Addesa

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