Quando poi si dice… la Casta A cura del Dott. Erminio D’Addesa - www.Vallata.org

Quando poi si dice… la Casta
a cura del Dott. Erminio D’Addesa

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     La Politica, se ancora così possiamo indicare il sistema politico italiano, è ormai in profonda crisi ed il tutto è aggravato dalla drammatica crisi economica che rende sempre più abissale il distacco tra il paese reale ed il paese “cosiddetto” legale. A livello istituzionale, si sta accorrendo al capezzale di questa moribonda Partitocrazia che nonostante tutti gli scandali, tutte le porcherie che vanno emergendo quotidianamente resiste abbarbicata al Potere, agli interessi di Casta.
     Forti sono le accuse a chi si mette contro a questo sistema marcio e si sente parlare quotidianamente di “Antipolitica” ma evidentemente chi parla di antipolitica non si rende conto dell’uso improprio che fa di questa parola. Non esiste tra la gente, tra i cittadini “l’ Antipolitica”; i cittadini italiani sono contro la Casta Partitocratica e quindi la parola giusta da usare è “anti-Casta”.
     La Casta parlamentare, espressione di quella ignobile legge elettorale che è “il Porcellum”, e quindi composta da Nominati e non da Eletti dal Popolo, nonostante gli scandali legati ai “rimborsi elettorali” che quotidianamente vengono fuori , nonostante la mancata decurtazione dello stipendio a fronte dei grandi sacrifici del popolo minuto che sta pagando la grave crisi economica, nonostante la non riduzione del numero dei parlamentari, senza alcun pudore, è fermamente ancorata al potere.
     I rappresentanti della Partitocrazia troneggiano nei vari talk show televisivi dove si “dovrebbe” parlare di politica ed accusano ed attaccano tutti coloro che denunciano il marcio che esiste nel sistema politico e partitico italiano; lanciano accuse di demagogia, di qualunquismo facendo rivivere lo spettro dell’Uomo Qualunque e non rendendosi conto che non hanno combinato niente di buono, hanno solamente sgovernato portandoci “al fallimento statale”, riducendo in miseria le famiglie, chiudendo le prospettive di lavoro per i giovani, una generazione ormai senza futuro.
     Lor Signori, come li avrebbe sicuramente definiti Fortebraccio, devono andare a casa perché già illegittimi rappresentanti del popolo ed in più esautorati dal Governo della nazione che è stato messo nelle mani di un gruppo di tecnocrati, banchieri ed alti burocrati, anch’ essi a distanza siderale dalla gente comune, e quindi bisogna tornare alle urne previa approvazione di una nuova legge elettorale basata sul proporzionale puro con il voto di preferenza. Cosa che si può fare rapidamente visti i tempi utilizzati dalla Casta parlamentare per la non opportuna introduzione in Costituzione “del pareggio di bilancio” su diktat della BCE.
     La gente vuole sobrietà, semplicità, rigore, equità; questo è il momento che anche i ricchi “dovrebbero piangere” pagando le tasse e quindi smetterla di imporre altre “tasse sul macinato” ai cittadini nella loro generalità.
     In giro c’è voglia di rinnovamento, di novità, di pulizia ma soprattutto di Politica con la “P” maiuscola , non c’è Antipolitica ma c’è tanto sentimento Anti-Casta che è percepibile epidermicamente e lo scrive e lo assevera chi ha affrontato due campagne elettorali per la Provincia ed una per il Senato della Repubblica con i propri soldi, senza aver alcun rimborso dal Partito per il quale era impegnato e che nell’ultima e terminata esperienza politica nell’Italia dei Valori, per un periodo, ha concorso economicamente insieme ad altri al pagamento del fitto dei locali dove era allocata le sede della federazione provinciale del Partito mentre il buon Di Pietro , fino ad oggi dice di aver incassato 53 milioni di rimborsi elettorali. Quando poi si dice… la Casta .


    Vallata, lì 27 Aprile 2011

Dott. Erminio D’Addesa

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