.........il nuovo che avanza - a cura del Dott. Erminio D’Addesa - www.Vallata.org

.........il nuovo che avanza
a cura del Dott. Erminio D’Addesa

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     Effettivamente quando si leggono certe notizie sugli organi di stampa c’ è da rimanere quantomeno stupefatti; notizie come quelle riflettenti gli eventuali candidati irpini per le elezioni dell’anno prossimo per il rinnovo del Parlamento nazionale.
     I nomi che circolano sono sempre gli stessi e rappresentano…. “il nuovo che avanza” ( “arieccoli….” ) e gli interessati, per la pubblicità elettorale nel caso di una loro sciagurata (per i cittadini) candidatura , potrebbero utilizzare i manifesti delle precedenti campagne elettorali.
     La realtà provinciale è praticamente cristallizzata, cloroformizzata in maniera indicibile e purtroppo i nomi dei candidati che girano non lasciano pensare ad altro; veramente in Irpinia il tempo si è fermato almeno a cinquant’ anni fa e la politica che è in continuo rinnovamento qui cammina ancora a dorso di mulo mentre nel centro-nord italico e nel resto del mondo corre sul web.
     L’Italia Centrale e Settentrionale hanno superato il liberalismo, il periodo democratico-cristiano, le regioni rosse e le giunte rosse, il periodo forzaitaliota e leghista e forse sono già oltre il grillismo mentre, in controdentenza, il mantra delle candidature in Irpinia ci propone sempre gli stessi nomi, gli stessi personaggi.
     Una provincia in ginocchio, un territorio senza futuro che demograficamente continua a svuotarsi con velocità, dove quel minimo di tessuto industriale è praticamente “finito”, dove molti uffici postali e scuole, per non parlare d’altro, vanno lentamente ma inesorabilmente verso la chiusura, dove la sanità pubblica è evaporata volutamente a favore di quella privata e convenzionata, dove i paesi sono diventati spettrali, dove da sempre la Pubblica Amministrazione è intesa come fonte di arricchimento e di gestione del potere clientelare, vede proporsi, a rappresentarla, sempre gli stessi che probabilmente anzi sicuramente sono in parte gli artefici o quantomeno sono i corresponsabili, a livello territoriale, della crisi che attanaglia l’Irpinia.
     Una provincia cresciuta nella pratica del clientelismo organizzato scientificamente e dove la cultura dominante è ancora quella della “raccomandazione” che è purtroppo insita nel dna di tanti irpini a cui non è stato insegnato ad emanciparsi perché si è preferito “dargli il pesce ma non insegnargli a pescare”.
     Indipendenza economica significava e significa autonomia politica che certamente non erano nell’animo dei “domini “ dell’ Irpinia che hanno sempre preferito tenere la gente asservita nelle logiche del clientelismo e del servilismo politico.
     Dalle terre irpine non c’è niente di nuovo né a destra e né a sinistra; sempre i soliti noti e quindi se non verrà abrogato il Porcellum, si corre il rischio che la rappresentanza politica del territorio, fatta comunque da Nominati e non da Eletti, sarà affidata a chi da sempre è stato “ lupo a guardia delle pecore”.

     L’Irpinia ha bisogno di altro, ha bisogno di un nuovo linguaggio e di nuove parole d’ordine; i progressisti irpini vogliono scegliere i propri rappresentanti con il voto di preferenza e con un sistema elettorale proporzionale e senza inciuci; gli irpini autentici sono sicuramente contro la Casta Partitocratica sia di destra che di sinistra che ha distrutto l’Italia.


    Vallata, lì 04 Giugno 2012

Dott. Erminio D’Addesa

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