A Vallata il cane si chiama “Zhu_zhull” - Italo

A Vallata il cane si chiama “Zhu_zhull”.

di Italo
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Forse il tuo nome già da quel lontano arabo che ebbe gloria in un dimenticato passato, e recitato più volte nei curiosi monologhi di un filosofo chiamato “omar- khayyàm,,.

Soli, sotto lo stesso cielo, illuminato da pallida luna, che insiste a dar speranza a chi fra le tremule stelle s’illude a voler capire il suo destino.
Fredde notti d’inverno, io e te , Zhu- zhull, amico mio. Soli senza l’umana comprensione.
Soli all’indomani in lerce strade fra tanta gente distratta , che in un copione di falsa recita non vede nel prossimo alcun conforto. Volti grigi senza sorrisi tirano con disprezzo agli incerti percorsi nella piena convinzione dei propri egoismi.
Soli, amico mio, e non so’ perché… Sempre più afflitti nell’inutile errare.
Voglia di vivere e non voler capire ,che , silenzio e solitudine sono le stesse che non si vestono di miseria per umiliare gli uni e rallegrare gli altri in isteriche pretese. Vivere analogo cammino in un già capito naturale destino, e solo certezza di cose che ci accomunano in alterne futili circostanze, ove nella benché minima consapevolezza… è già conforto.
Soli ..io e te . Forse la solitudine e’ il prezzo che paghi per sentirti libero. Libero da tutti gli inganni in una mortificante suggestione di affanni sociali e religiosi. Libero… O amico mio.
Libero e forte solo del tuo credo, alla luce di un creato,a cui devi rispetto e tanto, tanto silenzio; chè se lo ascolti saprai anche capirlo.
E’ già un’altro giorno, Zhu-Zhull, della brava gente passerà e, chissà, presa da cristiana carità, ci farà sentire meno soli. Oggi sembra meno anonima, meno indifferente, oggi forse e’ diverso. Ecco una mano, una moneta,: «grazie signore ».. l’occhiata alla tua coda allegra e se va’… Peccato, zhu-.zhul , quella moneta e’ più fredda delle nostre notti. Forse ne avremo di meglio…
Andiamo, continuiamo per la nostra strada, nel cammino dei nostri intenti… la nostra vita.
Tu sempre allegro, contento, continui con naturale danza a far festa a tutti in un regalo di istintiva bontà. Sapendo che il futuro sempre più corto, dopo, e solo ieri in un già lontano dimenticato ricordo … saggio, non ti illudi più di tanto.

Grazie, Zhu-Zhull….. amico mio.

Solo un pensiero di
un filosofo arabo :

“Se fosse dipeso da me il mio venire, non venivo E se da me dipendesse l’andarmene, quando mai me ne andrei? Era meglio se in questo sciagurato mondo non fossi venuto, né andato, né stato…giammai” Omar-Khayyàm

Italo Antonio Di Donato

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