…. com’è bella la sera - Italo

Nel lontano Agosto-Settembre del 1962, in occasione dell'ennesimo sisma mi ritrovai letteralmente in mutande giù per la strada e senza una cosciente reazione non ebbi il coraggio di nascondere le mie seppur pudiche giovanili sembianze. In naturale impaccio, compiaciuto ebbi l'onore di essere osservato da due belle ragazze che dato il serale sisma si trovavano a passeggiare sotto casa dell'allora Via Vito Gallicchio. Da quella emozione e incalzante paura orgoglioso mi venne in mente una spontanea dedica a Giuseppina e Nice che adorabilmente vollero compiacersi senza inutili commenti. Grazie

Vallata :

“…. com’è bella la sera”

    Nello scorcio di scenario negli evidenti rilievi all’orizzonte, silenzioso si perde il piacevole cammino, che itinerante dalla Villa del Borgo, in un sussiego, ti conduce nell’approdo all’oasi delle salutari acque delle Festole e Grattaponi.
    Tra gli ultimi aloni di consumati Tigli, in trillar di frenetico si tacita la valle; nell’ormai rotta designata da stormi d’uccelli nell’ennesimo migrar. Passeggiar misantropo giù per lo lieve pendio coll’utile sera, rechi per mano nel lento andar sogni in flebili sospiri come note a sussurrar d’amor i romantici pensieri.
    Com’è bella la sera…
    In refoli di briosa brezza, com’alitar tra sfolte ombre di platani volgi sereno al tramonto coll’imboccar recitando l’opportuno silenzio.
    Deboli fronde ormai stanche cedono nell’intrigo dei rami alle fresche folate preannunciando sul finir d’estate, romantico autunno.
    Si prepara in tutta quiete nell’elegante veste di nostalgica tristezza la sera : dama al ballo con tanta devota ilarità,che mai si rassegna agli interminabili crepuscoli.
    Aleggiando di danza in fatue ombre, nei sospiri vuole merito ai consumati deliri di non mai elusi nostalgici rimpianti.
    Oh sera, che voler di sogni se tanto mi turba la tua quiete!?
    Serena in tanta malinconica stasi più non incalzi alcun cuore al conforto per l’ormai esausta lontana giovinezza.
    Lenta ti consumi in delicata tristezza, che al calar d’ombre.
    Nel prologo,in questa meravigliosa natura accetti e reciti la tua piacevole, rassegnata parte.
    Nel salutare conforto di poetici aspetti in questo mio umile paese …
    Tanto bella è la sera.

Italo Antonio Di Donato

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