Vallatese ......... mio malgrado - Italo
“Vallatese:
......... mio malgrado”

    L’inizio di questi racconti nasce da una precisa volontà di recitare con un’elaborazione nell’insieme di mie dirette esperienze.
    Attraverso la mia costatazione di fatto, più volte mi sono trovato quasi con stupore, a capire sia l’origine di tanti detti, che i curiosi riferimenti. In un dialetto (idioma locale) a volte incomprensibile.
    Le parole dalla palese provenienza Osco-Sannita e ancora prima: Greco-Latina, i successivi accostamenti di biascicate pronunce dalla dubbia origine Iberica, Sassone, Gallica e della Provenza, unitamente alle Americhe del Nord e del Sud ecc.
    Nell’insieme di tante favole e storielle attinte nei vari soggiorni all’estero in patite costrizioni, sembrano state coniate a posta per questa gente, che, con stortura di pronuncia e accaniti toni di recita, cercano di nascondere una propria dimensione culturale, non tanto per mancata intraprendenza scolastica, quanto per una sorte di rabbioso nozionismo attinto un po’ da tutte quelle culture in tramandate interpretazioni volutamente soggettive e pateticamente reinventate con maniacale isterica fantasia, citando proverbi o massime e aforismi di antenati del tutto analfabeti e sicuramente saggi e filosofi a modo loro in un esorcismo utilmente antropologico.
    Si sa’ che, tanto tempo addietro, un una realtà che sfuggiva alla sana consapevolezza,non era necessariamente vissuta con legittima volontà, ma bensì da tutto un’insieme di approcci.. Si verificavano di volta in volta strane relazioni, impostate sia con l’immediato vicinato, -con il relativo coraggio di tolleranza- sia con occasioni di parentado acquisito, o comunque, con amici e conoscenti sotto un preciso titolo di “ comparizia,, sia da suffragata dabbenaggine dettata più dalle ingenuità che dalle astuzie.
    Tant’e’ che, a volte, si tramandava una eredità di rispetto, in un tacito coagulo di scambi in derrate alimentari, e più spesso, in opportune intese di intrecci, di tollerata coesistenza.
    Le famiglie più agiate, sempre attente a salvaguardare i propri interessi, vivevano con un’insieme di appannaggio da sudditismo e servilismo ipocrita, - sapendosi cimentare con le varie rappresentanze: politiche, religiose, amministrative e quant’altro, riuscendo a determinare una condizione di vita quasi sempre in funzione delle loro pretese.
    Quindi, i vari titolati, suffragati da una partecipazione di ereditate sostanze economiche, e avviati già da una cultura di oligarchiche strutture, si avvalevano, -non sempre a pieno merito-, di tutti quei privilegi che subordinavano e caratterizzavano l’intera evoluzione socio- religiosa, in una popolazione afflitta dal dramma dell’ignoranza, pregiudizio e mortificante precaria condizione economica
    Le varie intelligenze, che in qualche modo, cercavano di emergere in un contesto di opportuna evoluzione, venivano quasi sempre soffocate.
    Gli atteggiamenti arroganti di chi avvertiva i preoccupanti sviluppi, si accanivano in modo selvaggio su quei contadini, o quanto meno, cittadini dello stesso borgo, con un’insieme di rappresaglie e ricatti nelle più assurde intenzioni, pur di dissuadere, chi, nei legittimi propositi, cercava di immaginare per i propri figli un futuro migliore., temendo nell’insidia l’evidente pericolo per la loro egemonia.-
    Le verità raccolte, più volte, da testi e racconti in vecchi documenti, sono testimonianze che in parte fanno torto solo a chi vuole indirizzare i significati nella pretesa ragione, e di voler dimenticare gli obbrobri e i soprusi perpetrati.
    Tanto più che nelle loro origini, alla luce di quelle verità, e’ scomodo essere additati quali figli di quei responsabili, che non hanno fatto altro, se non opprimere tutta un realtà, solo conseguenti alle loro incoscienti speculazioni
    Tali racconti, di fatti, proverbi, detti, madrigali, aforismi, citazioni, saggi, e quel che mi riesce di raccontare in cose così, un po’ vere, un po’ inventate… ( sempreché, tutto il resto e’ solo come vi pare….!!!! )
    Vogliono essere solo riferimenti puramente casuali, e i nomi, fatti e circostanze, esula da ogni ragione di rivendicata lesione morale, religiosa, sociale ecc.. ecc… chiarendo ché si può contemplare una logica solo narrativa priva di ogni riferimento soggettivo.
    Quindi lo spunto, vuole essere se non altro, una ragione di conoscenza e di opportuna utile cultura, ai fini di gratuita informazione.

Italo Antonio Di Donato

__________________________________________

Pagina Precedente Indice Pagina Successiva
Home