Valle degli Eroi - Italo

Vallata :
L’Apparita …. “ Valle degli Eroi “

    Trovar silenzi in culle dorate sin dalle pendici d’erme alture lungo il declivio di verdeggianti coste tra accesi colori di inebrianti ginestre.
    Meditar pensieri a capir misteri tra l’’aleggiar superbi daudaci falchi, nibbi e poiane, come naturali custodi. Col recitar squittii in furiose picchiate ,nell’insidiosa ombra l’esibir radente lo scatenar terrori tra l’incaute prede.
    Indi si portano in ripetute danze alle più alte cime. In fra gli artigli agitate serpi a esorcizzar “ yatture “per si capite glorie a cotante coraggiose vittime.
    E da quei venti il soffiar rabbiosi, l’insidia della natura a voler ragioni nello scatenar violente bufere ,che, si placano ai piedi di soffocato crepuscolo tra tremuli riverberi in afose ascese.
    Quieta si pronuncia la splendida valle, nel recitar tempo coll’andar lontano dai tristi ricordi di dolorosi “kianti “.In un fiume di rivoli rossi a lavar l’onta di quell’inganno , tanto costò l’eccidio a noi Vallatesi.
    Di quelle isteriche urla in battaglie il trascinar sconfitti di malconci eroi giù per il rovinoso pendio tra il crepitar di secchi sterpi.
    E nell’insidioso scatenar di improvvisi falò, ardevan spoglie tra nauseabondi fumi com’incensi al drammatico malaugurato destino.
    Or che tempi ormai passati, assai lontani ,non più le insidiose contese posson turbar la pretesa quiete.
    E tu Vallatese a Lor rispetto col meditar silenzi all’olocausto di quel dannato evento, nel lanciar fiori omaggia tutti quegli animi che nell’orgoglio di difender gli atavici prestigi periron in mala sorte.
    E se di canto a sortir misterioso dall’oscura valle nei pallori lunari , recita la tua preghiera in meritate preci a tutti quegli animi che dallo spirito Vallatese non ebbero mai temuto nessuna insidia nelle pur sofferte contese.
    Ed io qui memore e testimone, voglio esprimer dal profondo del mio animo la più nobile melodia tra i convulsi sospiri di recitati versi di quell’unico bene che, spontaneo, lo dedico nei mie canti a quegli eroi , chiamandola … poesia.


“” Possan tigli e ginestre eternar omaggi
a tutti i Vallatesi che nelle loro legittime ragioni,
stoici ,seppero emularsi in impari coraggio “”

“” Auri sacra fames, quid non cogis pectora mortalium “”
D’orgoglio: l’esser Vallatese,
                          con assoluta riverenza :


Italo Antonio Di Donato

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