Fresie e viole per Solansch: Donna Michela… l’Angelo solitario- Italo

A palazzo vecchio, com’antichi Castelli
Imperava prestigiosa la “Nobile famiglia -Tullio,Cataldo, Laurelli ”
Fresie e viole per Solansch:
Donna Michela… l’Angelo solitario

      Erano qui le tue origini
Musa dagli occhi verdi
fra ondeggianti riccioli d’oro
su l’innocente bianco viso
in un commovente splendido sorriso.
In candido velo ti ornavi di grazie
nei frastornanti profumi di tigli
fra inebrianti aloni primaverili.
Con sollecita angelica mano mi inducesti a festa
nell’agile andare su per l’erta scala
fra quei saloni a illuminarmi alle Afriche battaglie
nei fregi degli Antenati lucidi Trofei.
Adolescente ancor ed emozionato
d’onore ebbi la tua cultura, che in cor ti porto grato.
Triste quell’infanzia da immane sorte
che da un fatidico di’ non fu’ più tuo ritorno.
T’abbandonasti d’animo nei patemi
a quel pianto di genitore nell’infausto destino.
Or che silenzi si perdono in quella muta Cappella priva d’incensi
tra fredde lacrime di ceri senza più tuo gioviale canto
cheta a quel destino non volesti ansie in inutile rimpianto.
Io ostinato ai memori pallidi ricordi, ancor esaltato
oso lanciar petali di viole in sussurri di primaverili speranze
onde gli stessi freschi aloni ti giungano in commosso richiamo.
E nell’auspicio di quella malia l’incanto si rinnovi
A che tu com’ombra si leggiadra non più triste
a quietar brusii ancor per un attimo possa voler ritorno
e confortare gli eterei sogni di cuori ancora affranti.

“I sorrisi di lontana infanzia
ti regalano sogni nati nell’innocenza
e si assopiscono ormai stanchi
nei nostalgici ricordi
senza mai dimenticarli”

Italo Antonio Di Donato

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