Tommaso Mario Pavese

Preghiera a S. Maria
di Tommaso Mario Pavese

    Santa Maria, rifugio dei peccatori, regina degli afflitti! A te il pensiero sempre ricorre: in te l'anima riposa, come in un'estasi beata.
    Tu nella mestizia il conforto e la gioia: tu nel dolore la pace serena. Su questo ridente e panoramico colle, circonfuso di sole e di azzurro, dove l'occhio spazia tra i monti, tra il verde dei campi, tra i vulcani e le marine - più presso il cielo -, quasi cinque secoli or sono un terremoto ti seppellì e, santa tu risorgi in occasione di un novello terremoto.
    A te ricorre chi a te presso vive, di ogni età e di ogni sesso, a piedi nudi e coi capelli scissi cantando inni religiosi, a te vengono, te invocano da vicini e da lontani paesi, e tu dolce e sorridente, circondata di fiori stringi al petto il tuo divin piccino; e tu benefica temperi la sventura, fughi il dolore, ridoni il vigor delle membra a storpi ed a malati; essi grati ti colmano di doni.
    Appena il sol luce ed indora il mondo, quando le stelle trapungono il cielo di argento, quando all'aria mite e al calore maturano le messi e le vigne, quando il giorno ci allieta e quando la notte tutto avvolge in desolanti tenebre; al caldo, alla neve o al gelo, in ogni tempo, quando splende il sereno e quando, pur qui tra gli intercolunni, infuria la tempesta," il popolo – per trovar conforto e per ricever grazie – accorre, fiducioso, a te e al crocifisso, insieme con te dissepolto dalle rovine.
    Tu ed il bambino, miti, buoni, misericordiosi, guardate e benedite. Benedite alle nostre miserie; rendete fecondi i campi e gli armenti; asciugate le nostre lacrime profonde.
    Distruggete non i peccatori ma il peccato; risanate gli infermi; proteggete coloro che, lontani dalla patria, a voi rivolgono la cura e il pensiero; date forza a chi combatte tenendo alta nel cuore la fede in Voi ed il vostro nome.
    Santa Maria, "mostra te esse matrem"; dacci la gioia di vedere, con il tuo aiuto, sempre più fiorente questo tuo almo tempio; e dacci la bella, miglior fortuna di ammirarti un giorno, insieme con Gesù, con i nostri piú cari in Paradiso. Così sia, Pater, Ave e Gloria.


             (T.M.Pavese) (Con approvazione ecclesiastica)

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