CENNI STORICI - Conoscere l'Irpinia

MIRABELLA ECLANO 

I

La mattina della partenza il solito freddo dell'inverno avellinese sembrava dissolversi nell'aria fresca, quasi frizzantina. Suonata la campanella della fine delle lezioni ci dirigemmo agli autobus per andare a Mirabella Eclano.

Quando i professori avevano parlato in classe della gita alla zona archeologica di Æclanum personalmente avevo pensato ad un insignificante ammasso di "brandelli di muro" corrosi da muffa e muschi. Inoltre la data fissata per la visita guidata non mi piaceva proprio, perché corrispondeva al giorno del mio compleanno e avevo ben altri progetti...
Appena giunti a Mirabella, però, ho potuto notare l'ottimo stato di conservazione e la valorizzazione che il Comune irpino riserva a questi affascinanti resti di antiche abitazioni, che risalgono all'epoca romana e assomigliano molto alle illustrazioni stampate sul libro di storia dell'arte.
Il nucleo primitivo di Mirabella fu, infatti, un importante centro strategico e militare sannitico, poi, dopo il II sec. a.C., fu ricostruito e fortificato dai Romani, che lo resero una colonia dell'impero, sottoscrivendo i cittadini alla gens Cornelia.
Proprio dai Romani furono edificate le terme. Camminando tra i ciuffi erbosi al loro interno, è stato molto bello osservare la struttura di questo edificio pubblico e, tra un "calidarium" e un "frigidarium", ho potuto apprendere come fosse la vita sociale a quel tempo. E stato molto divertente, allo stesso modo, giocare con i miei amici a nascondino tra le rovine delle terme, in un momento di svago concessoci dai professori. Nascosti ognuno in un punto strategico, chi dietro una colonna, chi affacciato alle sporgenze, ci lanciavamo pietruzze di brecciolino, tra le risate collettive e qualche scivolone sull'erba di tanto in tanto.
Molto suggestivo è stato anche camminare tra i ruderi dei principali edifici del nucleo romano, toccando con la mano le pareti per cercare di apprendere come davvero fossero stati costruiti e come avessero fatto a conservarsi in un così ottimo stato, data la loro "età".
Tra le cose che mi hanno maggiormente colpito, c'è di sicuro la grande "domus", di cui ormai restano solo i muri e poche colonne che, levigate dagli agenti atmosferici nel corso del tempo, arrivano al petto. Anche in questa occasione ho verificato le mie conoscenze sulla struttura della casa patrizia e sul modo in cui si viveva all'interno delle mura domestiche, passeggiando tra i "cubicula" ed ascoltando la guida che ci illustrava il luogo in cui ci trovavamo.
Così quella mattina, tra un "opus reticulatum" ed un "opus mixtum", mi sono sentito anch'io un po' Indiana Jones, passando un compleanno un po' particolare insieme ad i miei compagni di classe.
Peccato che, a differenza dell'eroe armato di frusta e cappello, non avessi anch'io una dolce fanciulla da salvare o un esercito di predoni da sconfiggere!

Alessandro La Rosa

II

Tra i vari luoghi e paesi che abbiamo visitato durante quest'anno scolastico quello che più mi è piaciuto è stato Mirabella Eclano.
Lì visitammo il sito archeologico e le guide ci illustrarono la storia della città: era sorta nel V secolo a.C. col nome di Æclanum da un insediamento di Equi. Allora non sapevo chi fossero, poi venni a conoscenza che furono uno dei popoli italici stanziati nell'Appennino umbro-campano.
Dopo questa prima breve premessa visitammo la cittadina o, per meglio dire, ciò che ne restava: una delle guide ci indicò un muro mostrandoci la differenza tra quello originale e quello ricostruito. Notando la grande differenza, chiesi alla guida se il contrasto dipendesse dalla difficoltà di reperire materiale simile a quello dell'epoca. Ella mi spiegò che intenzionalmente veniva creata questa differenza in quanto si voleva solo rendere l'idea di come fosse anticamente. Mi colpì proprio questo fondamento dell'archeologia, questa specie di restauro che però mette in evidenza la costruzione antica e quella moderna. Da quella rivelazione mi furono chiare alcune cose. Ad esempio perché nei musei sui vasi antichi ricostruiti sono presenti linee nette che distinguono i vari pezzi. Così facendo si fa comprendere come fossero anticamente.
Poi visitammo un laboratorio per la tintura dei tessuti. Molti di noi rimasero un po' sconcertati alla rivelazione che i colori venivano fissati con l'urina degli animali. In seguito abbiamo visitato un'antica domus, poi il complesso termale.
Dopo ci siamo recati in città dove abbiamo visitato la cattedrale di S. Maria Maggiore. Caratteristica la facciata; restaurata più volte, presentava più stili architettonici: romano, barocco e moderno. All'interno dell'edificio ammirammo il soffitto ligneo, interamente dipinto, e numerose cappelle ai lati della navata centrale, il battistero e il crocifisso. Proprio quest'ultimo attirò maggiormente la mia attenzione: in particolare il viso, la sua espressione, infatti, contrariamente alle sculture di questo tipo, aveva un'espressione sorridente, trionfante piuttosto che rattristata.
La gita fu particolarmente interessante soprattutto perché a me piace conoscere la storia dell'uomo e maggiormente quando essa ci descrive i costumi di popolazioni che hanno vissuto nel territorio in cui oggi risiedo. Mi porta, infatti, a grandi fantasticherie solo il pensiero che su questa terra hanno marciato soldati valorosi guidati da uomini abili e ambiziosi, tutti ignari, però, del futuro dell'umanità che sicuramente li avrebbe stravolti. Chi lo immaginerebbe un romano che chatta su internet o parla al cellulare, mangia un gelato o guarda il telegiornale in TV! Su quest'ultimo motivo ce da dire anche che mi impressiona la grande differenza tra le civiltà antiche e la nostra, i grandi progressi in tutti i campi fatti finora. I resti di Mirabella mi fanno fare molte constatazioni e osservazioni; come ad esempio: mentre prima per erigere costruzioni si usavano pietra e legno e occorreva un ampio arco di tempo, oggi si costruiscono edifici con cemento e ferro di dimensioni immense e in tempi relativamente brevi, per giunta.
Nonostante ciò le civiltà antiche avevano alcuni vantaggi, ad esempio, la possibilità di vivere in un ambiente incontaminato, non minacciato dall'inquinamento sempre maggiore al mondo d'oggi. La gita è stata particolarmente stimolante poiché stare a contatto col passato mi porta a fare confronti di grande insegnamento. Gli uomini d'oggi dovrebbero fare tesoro della storia, riflettere su quello che è accaduto in passato. In origine gli uomini trascorrevano una vita semplice, non erano ossessionati dalle comodità, dal lusso e dalla bramosia di ricchezza. Con ciò non intendo dire che gli uomini non devono utilizzare le comodità di oggi; non si possono ignorare, infatti, i grandi progressi nel campo della medicina che hanno permesso all'uomo un'esistenza migliore, ma si potrebbe fare a meno delle cose più inutili. Inoltre gli uomini antichi avevano la saggezza di rispettare la Terra non come facciamo noi che la inquiniamo e l'avveleniamo; tutto ciò solo per arricchirci.

Pasquale Megaro

III

Spesso noi ragazzi conosciamo la storia degli altri popoli e non quella della nostra provincia, dimenticandoci che è molto importante scoprire i territori che ci circondano. Proprio per questo la nostra scuola ha organizzato un progetto extracurricolare per la riscoperta dell'Irpinia.
Quando ci siamo recati a Mirabella Eclano era un tipico pomeriggio invernale, freddo e ventilato, che accentuava l'aspetto "misterioso" di quei luoghi antichi che ci accingevamo ad ammirare. La città di Eclano nasce sotto la dominazione sannitica. L'antica città, divenuta romana, in seguito alla guerra marsica, fu presa e incendiata da Silla e costituì uno dei centri più importanti dell'Irpinia. Venne ricostruita nell'87 a.C. dai Romani. In seguito divenne colonia sotto Adriano e raggiunse un periodo di fiorente splendore dal punto di vista commerciale, grazie all'agevole rete stradale romana che si snoda fra il Tirreno e l'Adriatico.
Nel corso dei secoli fu abbandonato il sito romano in seguito alle continue devastazioni e depredazioni causate dai Saraceni.
Prese così il nome di Aquaputida. Altre volte cambiò il suo nome, fino ad arrivare a quello definitivo di Mirabella, a cui si aggiunse l'appellativo Eclano.
In seguito fu rasa al suolo da continui sismi.
Immersi nelle vicende dì questa località interessante e con l'aiuto della guida, siamo riusciti ad immaginare la vita e le attività che si svolgevano nei pressi delle terme, fondamentale punto d'incontro e di purificazione degli abitanti di Mìrabella.
Il complesso termale è di notevoli dimensioni, con vari ambienti adiacenti in opera mista del II secolo d.C.. Tra le numerose abitazioni private d'età tarda ci siamo soffermati in una grande domus con peristilio trasformata successivamente in officina per la lavorazione del vetro, in una tholus macelli nei pressi del Foro e in alcune Tabernae che si trovano nelle vicinanze delle terme.
Presi dall'interesse e dalla curiosità che provavamo per questo luogo abbiamo effettuato nuove ricerche, che ci hanno portato alla riscoperta della Necropoli.
Si tratta di tombe del tipo detto a forno, con pianta ellittica all'interno ed un vestibolo circolare cavato a pozzo nel banco tufaceo, su questo si aprono più celle sotterranee contenenti più sepolture.
Crediamo di aver reso l'idea di quel "misterioso" posto che visitammo in un freddo e ventilato pomeriggio e che ci ha tanto affascinato. Se non ci sei stato
CARPE DIEM!!!

Maria Albanese
Rita De Castris
Marianna Inglese
Irene Massaro

IV

Al termine delle lezioni, dopo due lunghe ore di latino, trascorse pronosticando e vivendo la classica atmosfera da gita scolastica, anche se questa sarebbe stata più breve del solito, è partita una vera e propria corsa ai pullman per l'accaparramento degli ultimi posti. Solite discussioni; finalmente si parte con destinazione Mirabella Eclano. Tra canti e barzellette il nostro viaggio diventa ancor più breve. La nostra prima tappa consiste nella visita all'area archeologica dell'antica Æclanum, città sannita che sorgeva lungo la via Appia e che divenne all'indomani della guerra sociale (89 a.C.) municipium romano. Oggi si possono osservare le terme, abitazioni, un peristilio e resti di mura. Forse in molti ignoravamo la maestosità o addirittura l'esistenza di questi resti, testimonianza viva di un passato glorioso. 

Accompagnati da due esperte guide siamo potuti passare accanto e anche entrare in edifici di epoca romana. In particolare la struttura meglio conservata dell'area, quella che forse ci fa ricordare seppur lontanamente gli edifici di Pompei o Ercolano, è il complesso termale. Infatti abbiamo potuto ammirare la grandezza di queste strutture che sono conservate per altezze notevoli, in qualche caso fino all'attacco delle volte. Invece, del macellum e della casa con peristilio sono giunti fino a noi solo dei muretti bassi e parti di colonne tutti ricoperti da uno strato di cemento che serve alla loro conservazione. Camminare comodamente con scarpe da ginnastica sui basoli della strada di quest'antica città fa davvero effetto. Pensare che quella stessa strada era stata attraversata magari da illustri uomini politici romani o anche da gente comune di tanti secoli fa è davvero eccezionale. Il vento pungente oltre a far scompigliare i nostri capelli disegna belle trame sui prati dove si adagiano questi resti creando uno scenario suggestivo, arricchito dalla bellezza del paesaggio dolcemente ondulato che digrada verso una valle di un verde intenso. Le rovine si integrano armoniosamente con la natura circostante. Dopo questa prima tappa alla scoperta di una fetta d'Irpinia, arriviamo al paese di Mirabella Eclano, pulito, ordinato, tutto concentrato intorno alla chiesa principale, Santa Maria Maggiore. La chiesa è interessante non tanto per l'edificio che è stato rifatto all'indomani dei numerosi terremoti, quanto per le opere d'arte che contiene. Un crocifisso ligneo del XII secolo, uno dei migliori esempi di scultura romanica della Campania e un soffitto in legno dipinto dal Tomaiuoli nel 1749 raffigurante l'Assunzione, incombono su di noi, carichi di suggestione, e ci fanno sentire piccoli di fronte all'immensità del tempo. Ma dopo questa visita, dato che le gite sono anche svago e divertimento, oltre che un modo per vivere un'esperienza di gruppo, siamo andati in una nota pasticceria di Grottaminarda, guidati dal saggio appetito dei professori. Un'incredibile quantità di delizie sono esposte ai banchi, alla crema o ricoperte di cioccolato, bianche di panna o scure di cacao. Dopo questa sosta gradevole non solo per il palato, ma anche per gli occhi, ripartiamo contenti di aver conosciuto, al di fuori dei classici circuiti scolastici, delle bellezze che ci hanno fatto apprezzare il nostro territorio.

Diego Infante

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