Vallata - brevi cenni storici - Vallata e l'Irpinia tra passato e presente, lavoro svolto nel 1991 dalla classe Terza A della Scuola Media di Vallata e curato dal prof. Giuseppe Soldati

LA CULTURA POPOLARE A VALLATA

        Nell'ambito della ricerca dei ragazzi, a fianco ai fatti economici, sociali, religiosi, agli usi e costumi nonchè a circostanze particolari di cronaca, nasceva e si sviluppava nel tempo una cultura popolare che, in mancanza di mezzi moderni di trasmissione quali registratori, radio, televisori, si tramandava Prevalentemente per via orale.
        Ancora oggi ci sono canzoni e musiche che vengono tramandate solo oralmente. Una cospicua parte della cultura è stata sistemata documentalmente sul piano letterario. T.M.Pavese, tra i tanti interessi a cui dedicava la sua vita di giornalista, nel libro "Nuovi scritti vari" nel 1929 raccoglieva numerosissime quartine di canzoni che si riferivano a serenate e sonetti, i più vari. La scuola media di Vallata, in occasione della partecipazione alle rassegne nazionali di musiche e canti popolari di Barletta, negli anni 1982 e 1985 raccoglieva in un giornalino scolastico alcune canzoni specifiche della tradizione locale corredandole alla fine anche con gli inizi degli spartiti musicali. Una sistemazione ulteriore dei canti popolari veniva attuata nel 1988 da Domenico Cicchetti con il libro "Un 'isola nel mare dei dialetti meridionali" dove le canzoni venivano sistemate letterariamente attraverso la rigorosa scrittura dialettale. Verso la fine degli anni '80 ed in questo periodo fiorisce la ricerca documentata attraverso la registrazione sonora e visiva della cultura popolare. E' di questi giorni l'uscita di due stereo—cassette del gruppo folk "Due più due" di Vallata e Baronia che fissa su nastro pezzi della cultura popolare locale.
        Ci sono in giro anche spezzoni audio-visivi che fissano con l'immagine la ricerca letteraria e sonora e che avrebbero bisogno di essere sistemati in un vero e completo servizio video. Ricordiamo il filmato della rassegna folkloristica della cultura popolare di Brusciano (NA) a cui nel 1990 ha partecipato la classe III C della scuola media di Vallata preparati dal dal Prof. Palumbo Giuseppe Vito. Continuando la ricerca, la classe III A si è posto il problema di spiegare se la cultura popolare vallatele è completamente autoctona oppure ha subito a partire dall'ottocento fino ad oggi le influenze e l'interscambio con le culture popolari della propria regione e delle regioni viciniori. Attraverso una canzone possiamo dimostrare che la cultura popolare vallatese, pur con la propria autonomia, è perfettamente inserita nelle culture più territoriali che dall'ambito della regione Campania, si estendono alla Lucania, all'Abruzzo, alla Puglia.
        La canzone, nata come poesia composta dal Prof. Ragazzo Severino, e presentata al festival di Barletta nel 1985, si compone di 4 quartine ed è musicata dal Prof. Ragazzo Gerardo in 3 versioni musicali diverse: quella vallatese, quella lucana e quella della "Zeza" di Pomigliano d'Arco e dintorni. Il contenuto è riferito alla protesta degli alunni verso la mancanza dell'edificio scolastico. Ricordiamo che il problema istituto per la scuola media è stato una storia lunga di quasi 30 anni e solo con l'anno scolastico 1989/1990 è stato risolto per la parte della struttura. Riportiamo la canzone-poesia ed i 3 testi musicali interpretativi.

Nùje sìmmo ri Vaddàta
e sciàmm' a la scola media
nùje stàmmo pròpri' 'nguaiat'
ci mànca l'istitut'

ci chiàm'n cafùn'
picchè sìmmo povirìdd'
a tùtt' 'sti signùr'
mannàmm' o stringitùr'

sìmmo rimàst' sul'
vicchiètt' e criatur'
li mègli' sònco sciùt'
a l'èster'' pi' furtùn'

vulìmmo lu lavòr'
vulìmmo a dignità
vulìmmo lu lavòr'
pi' ci putè campà'



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