Vallata - brevi cenni storici - Vallata e l'Irpinia tra passato e presente, lavoro svolto nel 1991 dalla classe Terza A della Scuola Media di Vallata e curato dal prof. Giuseppe Soldati

MODA TRA 800 E 900
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        Gli abiti dell'800-900 testimoniano il fiorire di una società borghese, consapevole del proprio potere economico e politico.
        I vestiti per le feste da ballo erano per lo più abiti di broccato, di velluto granato con merletti creme, di velluto con fiori lilla, di velluto e merletto nero in celeste e merletto bianco, in tulle avorio e argento, in paillettes di argento.
        Per occasioni eleganti vi era l'abito nero arricchito di ricami in rosso, oro e azzurro e completato da un copricapo con piume di struzzo e da eleganti scarpe in lamè oro con cinturino abbottonato oppure l'abito in velluto, seta e crespo traforato per le maniche ed il decoro che termina con un inserto di chiffon in seta.
        Nel 1824 la moda acquista una linea diritta sotto un piccolo cappello a campana cascante sin contro la nuca, una sciarpa, niente vita, andatura rigida e sportiva: la figuretta femminile si mascolinizza.
        La nuova moda dei cappelli rispetta il gusto maschile.
        La moda svergognata e tentatrice indusse molte donne a tagliarsi e radersi i capelli, farsi la riga come i maschi diminuendo quella femminilità che era tanto cara ed agognata.
        Negli anni del 1920 viene realizzato il cosiddetto "abito odalisca".
        Durante la guerra molte donne sostituirono gli uomini come operai nelle officine, conduttrici di trams, donne che trovano al loro agio nel costume da lavoro.






        Le famiglie per cui venivano confezionati gli abiti erano essenzialmente dei grandi proprietari terrieri, nobili, borghesi, che appaiono costantemente informati dei dettami sulle mode.
        In questo periodo numerose sono le pubblicità relative a modeste e sarte attive su tutto il territorio irpino.
        La funzione dell'abito borghese è essenzialmente di rappresentanza, quello contadino è un abito di d'uso quotidiano.
        L'abito di rappresentanza della società contadina era quello nuziale realizzato in tessuto di damasco e cotone, con motivi floreali sul fondo di raso.
        Nel 1899 ci si sposava ancora col vestito nero prevalentemente di lana leggera e arricchito da una sciarpa.
        I modelli tra la II metà del 1800, 1850 sono fatti da gonne che si gonfiano arricchendosi di sottogonne fino all'irrigidimento di una delle sottogonne, con un tessuto per fodera detto crinolino.
        Nella II metà degli anni 50 il tessuto viene ulteriormente irrigidito con l'uso di una gabbia di metallo leggero.
        In un secondo momento alla grande gonna viene dato il nome di "crinolina".
        Una grande gonna a balze sovrapposte con un prezioso tessuto Jaguard di seta azzurro e grigio perla, uno degli abiti preferiti dalle mogli dei proprietari terrieri.
        L'abito crinolina è un abito da passeggio in mussola di seta beige a fiori stampati in viola.
        Il tessuto utilizzato nel confezionare gli abiti è costituito soprattutto da seta arricchita da pizzi che sono largamente utilizzati in quest'epoca.
        La seta largamente utilizzata nel confezionare gli abiti ha fatto supporre che potessero esistere sul territorio degli allevamenti di bachi da seta, che nel 1860, a causa di una malattia che colpisce appunto questi insetti, si determinerà la fine di questa attività.
        I pezzi di abbigliamento intimo sono realizzati soprattutto in lino di diversa qualità.
        Nel 1890 venne riattivata l'industria laniera per una necessità del popolo.
        In Avellino si producevano panni baldiglioni (panno di lana blu) piloni, piloncini e stamine.
        In questo periodo si producevano anche pettini da tela e da testa.
        Presero pure importanza nel 1878 le prime industrie per filati e tessuti di lana cardata e filati e tessuti di lana pettinata.
        Nel 1818 si ebbero difficoltà per il reperimento dei materiali come: pezza di panno bordiglione sopraffino, panno blu e londrico bianco.
        Nel 1869 l'abito si arricchisce di un cuscinetto sul fondo schiena, il cosiddetto tournure.
        La moda di questo decennio viene identificata dal drappeggio rappresentato negli abiti da passeggio completo di corpetto e gonna.
        Alla fine dell'800 appartengono vestiti di manifattura artigianale e realizzati per il ceto contadino.
        Il tessuto il velluto verde è arricchità da passamaneria e crù in entrambi i casi piuttosto logora, usati per le feste paesane e le occasioni felici della famiglia.
        L'epoca è ancora caratterizzata dall'uso del busto presente durante tutto il secolo, ma che verso la fine stringe i lacci intorno alla vita ad ottenere la cosiddetta vita di vespa.
        Nel 1885 appare per la prima volta in Italia il tailleur, in Italia detto il "Vestito alla mascolina", questo costume compare dappertutto.
        Il bolero è ornato di pieghe, nastri, bottoni di ogni genere.
        Il corsaletto si sostituisce con un'alta cintura drappeggiata in seta.
        La gonna è attillata e ricca di volans.
        Nell'ottocento nel sud ci sono tre vestiti per le spose di buona famiglia, una per il matrimonio civile, l'abito bianco per il matrimonio in chiesa e l'abito elegante per la prima uscita.
        Essi sono arricchiti da uno strascico e dal manto.
        I guanti ottocenteschi completano l'abito, essi possono servire per andare a cavallo, per guidare la vettura, per andare ad un ricevimento o a un matrimonio, e sono diversi nelle circostanze in cui si usano.
        La moda ottocentesca si serve di orpelli.
        Il manicotto è un oggetto decorato con fiocchi, ciondoli etc.
        Insieme a questo oggetti così complessi nasce la moda di portarsi con sè cagnolino tenendolo al caldo nel manicotto da cagnolino.
        La moda inizio secolo richiede manicotti stretti in alto e larghi in basso, che siano in pelliccia o di trine e tessuti trasparenti.
        Un altro oggetto rappresentativo è il ventaglio.
        Nell'800 esso è legato al collo o alla cintura mediante una catena preziosa.
        Altro elemento indispensabile dell'abito dell'800 è l'ombrello.
        Esso è utilizzato solo dalle fantesche e dagli operai.
        Nel 1835 l'ombrello ha un manico d'avorio decorato, una trama di colore avorio e rosso inglese.
        Altro oggetto necessario sono le borse.
        Nell'800 le borse hanno piccole dimensioni e sono di seta ecrù, a piccoli bouquets di fiori policromi.
        Complemento finale dell'abbigliamento dell'800 sono i cappelli.
        Sono usati per viaggi o gite in campagna e sono di paglia chiara con alta calotta.
        L'ultimo accessorio è rappresentato dalle calzature è più usato è lo stivaletto.
        L'abbigliamento dei neonati dell'800 comprendeva un abito lunghissimo, seta in merletti per il battesimo e un porte-enfant, cioè tascone materassino con dentro un cuscinetto.

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