Anno II - N.4 - Vallata Agosto 1930 - VIII - SANTA MARIA DI VALLATA

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Comitato per l’erigendo Tempio di Santa Maria

(Avellino)                                                                                           VALLATA

 per telegramma: SANTAMARIA — VALLATA
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SOMMARIO

23 Luglio 1930 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 1
Pellegrinaggi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 11
Grazie ricevute . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 12
Oggetti votivi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 14
Offerte in danaro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 16
Azione Cattolica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 17

 

Anno II.                    Vallata Agosto 1930- VIII                 N. 4
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S. MARIA

NELLA STORIA E  NEL SENTIMENTO POPOLARE

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23 luglio 1930

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        La data s'incide sulle pagine del tempo lucida e tremenda.
        Lo smisurato fenomeno tellurico che ha nel luglio 1930 sovvertita la estesissima zona dell'Italia Meridionale rimarrà come uno dei più tragici e inobliabili cataclismi che abbiano mai funestata la terra dei popoli.
        La notte del 23 luglio scorso attingerà un colore d'inverosimiglianza favolose al cui infausto richiamo la memoria dei sopravvissuti si ritirerà inorridita come da qualche cosa che spira fatalità macabra e raccapriccio inaudito.
        Pure quella notte era scesa sul gran paesaggio della vita umana e della natura come tutte le capziose notti estive gonfie di stelle, di tenerezze azzurrognole, di malìe lunari, di sottili vibrazioni negli esseri terrestri, di fiduciose attese negli uomini immersi nel sonno ristoratore, snervati dall'assiduo travaglio quotidiano per la lotta assillante dell'esistenza. Nessuno nella sera fresca, percorsa da effluvi violenti, avrebbe potuto, attratta l'anima piuttosto da seduzioni spirituali, sospettare l'imprevedibile, il fatale, l'assurdo; osservare sul riso sereno degli incanti astrali il lampo sinistro, il guizzante ghigno diabolico della morte beffarda, in agguato.

*  *  *

        Sembrò che la terra intera crosciasse nei baratri dello spazio infinito: che la natura si schiantasse, si dibattesse ferocemente nell'ultima convulsione. I sensi agghiacciati nell'esaltazione della dormiveglia non riportano che un'orribile gazzarra ciclopica come rovina di stelle, collisioni di astri, parossismo di forze azzuffate, orchestre infernali, fanfare epilettiche di dannati, urla di mura e di case e ancora una confusione spaventosa come grandine di timpani e di lastre metalliche precipitanti dall'alto, mista a fracasso cupo di cascate, a boati vulcanici, a rullii di cicloni, a fisarmoniche di uragani, quasi avessero avuto convegno in quella notte malaugurata, in un caotico dramma generale, le oscure energie dell'universo.
        Notte di dissolvimento e di terrore, notte senza pietà, allucinata punitrice degli errori umani, vendicatrice senza indulto e senza condono!
        La tenebra livida si stendeva come un manto funereo sulla tragedia indicibile, invasi i foschi silenzi di voci sovrumane, di strilla disperate, di urla pazzesche. Quelli che non erano stati uccisi e sommersi dalla furia delle pietre e dei calcinacci insanivano, presi da terror panico nel penoso disorientamento, sbigottiti dallo sconcerto angoscioso: la ragione schiava dell'impressione violenta e spasmodica allucinava e delirava. Gli uomini avevano smarrita la loro parte di umano e di ragionevole.

*  *  *

         Poche ore dopo dai crepuscoli insaguinati del mattino emergeva un sole mesto ed equivoco che, schiarendo le caligini notturne, si specchiava tragicamente su un apocalittico panorama mortuario. Gli ameni paesetti, i chiassosi villagi, le civettuole borgate della nostra Irpinia Verde erano convertiti in tetri bracieri di rottami, di pietre e di polvere: quelle contrade che solo qualche ora prima avevan riflesso il ritmo della vita patriarcale, il respiro felice d'intimità armoniose eran tramutati in lugubri e sconvolti cimiteri: poche case spezzate, poche mura smozzicate protestavano contro la luce — scheletri, fantasmi crucciosi che sembravano esecrazioni sul quadro gigantesco delle rovine —. In mezzo all'enorme sepolcreto le figure umane che si agitavano con furia menadica come invase da crisi apoplettiche davano l'impressione di spettri sbattuti colà da una tempesta infernale, convulsi e bruttati i capelli, congestionati e conto si i lineamenti, arruffate e scompigliate le vestimenta. Un senso di ebetismo doloroso e di sonnambulismo atroce erra ancor oggi nelle pupille esterrefatte; nei volti impietriti s'è impressa per sempre l'espressione gelida della costernazione e d'una stupefazione insensata. Le ciglia aride, gli occhi affossati rivelano una infinita pioggia di la-crime interiori agghiacciate, mentre il superstite dell'intera famiglia fulminata, con gli occhi vampeggianti e stravolti forse sghignazza maledettamente sull'orrendo scempio delle macerie.

*  *  *

        Ancor oggi ogni molecola d'aria è pervasa di dolore e di morte: nello specchio interiore si riflette la brutalità mostruosa. I giorni si legano ai giorni senza notte: l'incubo ossessionante, invincibile attutisce e tiene sospese tutte le altre sensazioni. In ispecie quando dai cieli precipitano le abituali ombre de la notte si accentuano nel popolo spaurito brividi freddi, ansietà tormentose, perplessità angosciose, apprensioni allarmanti, oscuri smarrimenti che invadono i centri mentali e le corde de l'essere senza alcun ostacolo di ragionamento: allora nelle tenebre fitte avverti un pericolo ignoto ed immenso, che riproduce la sensazione di schianto e di orrore imminente: senti aggirarsi un tradimento e una cospirazione, qualcosa di torvo, di sospettoso, di minaccioso: presagisci la fosca presenza di un'ambigua e satanica beffa, l'immediatezza di un belluino delitto e di un micidiale mistero.

*  *  *

        Il tempo diventa allora un cupo stillicidio di minuti angosciosi come gocce lente, continue di sangue sul cuore.
        Solo quando le perlacee chiarezze religiose della Aurora illustrano i biechi orizzonti con un senso di vita e di misticismo, riverberi di luce scendono nelle nebbie dello spirito e al terrore selvaggio subentra un alito di pace che sa di buio e serrato dolore.
        Chi non ha vissuta l'incertezza invadente della nostra agonia spirituale, chi non ha agito nel nostro dramma veemente e spasmodico non la vivrà più, non vi agirà più mai.


*  *  *

        Mai, come in questa calamitosa circostanza, mai la pietà e la solidarietà umana non sono restate nell'esclusivo dominio della convenzionale sentimentalità, mai s'è espressa in così multiple e tangibili forme di cure spirituali é materiali.
        Sulle nostre regioni sconvolte è passata l'augusta persona del Re — sintesi della carità patria, evangelica figura di conforto — strappando ancora grida di benedizioni e di ringraziamento : sono apparsi massimi esponenti dei nostri quadri sociali, S. E. il ministro Di Crollalanza, S. E. Leoni, il generale Federico Baistrocchi,, vari deputati fra cui l'on. Brescia che più volte ha visitato i luoghi sinistrati, l'illustre presule Tommasi, come apostolo di luce e di bene, aspergendo d'un refrigerio di grazie, di aiuti, di promesse e di speranze i muti sepolcri delle anime dei sopravvissuti. Si sono spinti per viottoli scoscesi, anfratti e burroni verso appartate contrade del teatro della grande tragedia, dove s'ergeva un cespuglio di case campestri, dove assopiva un borgo operoso, tagliato da ogni respiro del mondo. La riconoscenza per gli attestati generali d'interessamento, per la febbrile, immediata, generosa opera dei soccorsi è unanime e profonda nei cuori funestati. Ma occorre rinascere; la vita reclama ancora i suoi diritti imperiosi e inderogabili: l'arresto e la paralisi violenta sta per essere superata il gorgo enorme delle correnti umane accenna ad agitarsi sul gigantesco naufragio; i lavori per la risurrezione materiale si intensificano e progrediscono con ritmo crescente. Noi attendiamo che presto sulle nostre contrade divenute tetre ed arcane risuoni l'inno fulgido del sole, risfavilli l'incanto suggestivo delle nostre mura chiassose ora così brutalmente deturpate e disfatte.


* * *

        Sarebbe d'altra parte anacronistico ed intempestivo tralasciare la contemplazione miracolosa della fede e la forza efficace della religione che attrae lo spirito umano e dà all'astrattismo del suo concetto la concretezza del suo potere riscontrabile negli innegabili prodigi che si verificano nell'umanità dolorante.
        Contemporaneamente al lutto acerbo e al cordoglio folle che s'erano impadroniti dei sensi e delle azioni, correnti di misticismo e di preghiere, aure benigne di fede e di divinità penetravano nei popoli atterriti portando note di sollievo e di conforto segreto. (E' nei pericoli e nel dolore che si fa più intenso e generale il sentimento religioso).
        Ma la nostra Madonna di Santa Maria, vigile tutela della sua terra eletta, garante sicura della nostra fede, Ella che sotto profetici indizi, negli scavi recenti venne alla luce in un'aureola di gloria e in un delirio di entusiastica commozione generale, ha stesa la mano provvida sul suo popolo.
        Danni ingenti e rilevatissimi hanno sofferto tutte le abitazioni: ma nell'implacabile, mastodontica ribellione sismica, eccettuati i pochi feriti e l'esiguità dei morti del contado, nessuna vittima si deplora nell'interno del paese. Ma gridano al miracolo episodi singolari ed isolati a cui non sarà inopportuno dare un accenno.
        Durante la commozione tellurica nella casa del Signor Arturo Cornacchia la volta della camera da letto crollava con fracasso indiavolato sul pavimento, rispettando lo spazio riservato al letto e alla culla ove dormiva, ignara, un piccolo amore di bimba: al fragore insolito, d'un balzo felino, la madre afferrava la piccina traendola presso di lei : nello stesso istante l'altra parte della volta rovinava paurosamente sulla culla ormai vuota: della volta rimase sospesa quella porzione sovrapposta allo spazio del letto, che poteva dirsi delimitato e circoscritto dalla rovinante impalcatura.
        Dello stesso tenore è il prodigio occorso alla nostra devota ed umile benefattrice Santa Parisi, la quale, nella distruzione della sua modesta abitazione, ebbe risparmiato il semplice tratto occupato dal suo dimesso giaciglio.
        Che dire del caso avvenuto alla famiglia dell'onesto uomo Giuseppe Vito Crincoli, la quale dal secondo piano finì, travolta e sepolta dalle macerie, nel fondo del sottostante basso adibito a cantina: eppure i sei componenti la famiglia, fra cui i due studenti Giuseppe e Rocchino, furono tratti alla luce sani e salvi con poche superficiali escoriazioni e contusioni. Altro fatto portentoso tiene a dimostrare Rocco Santoro e svariatissime persone attribuiscono la causa della loro in-columità a favori e grazie della Madonna di Santa Maria.
        Perchè, infatti, di fronte ad alcune constatazioni che rendono perplessi e sbalorditi, non si dovrebbe pensare ad una mano divina che ha operato l'impossibile?
        L'ingenua e genuina ragione popolare non ha solo affermazioni scaturite da effetti di allucinazioni o d'architetture di fantasia, ma coglie spesso istintivi barlumi di verità sante.
        Sul mistico poggio ove s'erge la chiesetta solinga si sprigiona un'aria satura di sentimento olimpico e di adorazione eterea.
        Qui folle di pellegrini, durante questi giorni terribili, accorrono dai paesi circostanti a piangere, a render grazie, a supplicare l'immagine taumaturga: folle scalze atterrite, imbevute di fede ardente, d'intensa devozione, levando preci, scongiuri, canti di misericordia al cielo: fanciulli ignari e sgomenti tratti per mano dalle mamme che vengono di lontano, vecchi tremanti e sofferenti, bimbe soavi e meste, vergini scarmigliate, dalle chiome discinte, fluenti e sparse per gli omeri e le spalle: scene di turbe prosternate, migliaia di braccia suppliche al firmamento.
        Processioni, riti espiatori e propiziatori da un colore strano di medioevo mistico, nelle incantevoli giornate di agosto, quanta suggestione potente, quanto profondo, significato, quanta commozione indicibile nelle vostre cerimonie! Il cuore esacerbato vi riceve come incantesimi inafferrabili di lontani reami di saghe ieratiche e leggende religiose, vi accoglie l'anima muta come echi remoti di liturgie claustrali, ritmi, accenti, cadenze di un'irresistibile magia ascetica sulle ali candide d'una Provvidenza celeste non mai prima sentita, non mai così avvertita.
        Che il Dio degli Uomini e degli Eserciti ascolti le vostre suppliche ferventi ad intercessione della nostra Vergine Beata, la vostra preghiera disadorna ed umile che è una lirica sublime della spontaneità de l'anima umana, tutto un poana e un poema incomparabile. Tu fa sì, o Dio, per la sorgente inesauribile della tua misericordia, per i sorrisi spenti, per i rantoli dei moribondi nelle agonie lente, per le gramaglie penose, per la disperazione e il soqquadro desolante, per le cataste dei cadaveri lerci, per i vivi dagli occhi che non rispecchian più nulla delle cose intorno, ma ri-verberano la sinistra luce della notte funesta, dalle pupille che han cristallizzato il terrore e l'angoscia, dalle orecchie che han racchiusa per sempre la romba micidiale, per i borghi sepolti — orrende tombe sotto il sudario madido delle stelle lagrimanti — per i tuoi templi sconvolti — naufragio di metòpe, di archi, di plinti e di colonne — per la tua ira e la tua bontà infinita, o Dio, fa che questa sia stata la più grande espiazione del genere umano vertiginoso, la Grande Purificazione delle nostre terre gementi e delle nostre anime erronee sospese sulle rive fatali dell'oltretomba.

 

PELLEGRINAGGI

        Durante il mese di Agosto numerosi pellegrini sono accorsi ai piedi della Vergine di Santa Maria per implorare grazie e favori. Abbiamo notati quelli di Trevico, di. Scampitella, di Oscato e per ultimo quelli di Bisaccia, circa un migliaio, i quali offrirono doni e ceri in abbondanza in segno di riconoscenza verso la Gran Madre di Dio per averli salvati dal recente flagello, che ha distrutto le nostre contrade.

LE GRAZIE

VALLATA — Trascinato da un mulo, si salva per l'intercessione della Vergine di Santa Maria.

        Il 15 luglio c. a. Cantillo Vito di Gaetano, di anni sette, montato su di un mulo, si recava in campagna, accompagnato dalla madre Branca Pasqualina, che lo seguiva a piedi. Ad un certo punto il quadrupede si impennò, dandosi a precipitosa fuga. Il ragazzo sbalzato da cavallo, rimase col piede destro impigliato in una fune del basto, venendo così trascinato per oltre quattrocento metri su terreno accidentato ed aspro. La madre tentò invano di raggiungere il mulo e vedendo il figlio perduto, invocò disperata l'aiuto della Madonna con tanta fede che il quadrupede, come per incanto, si fermò. Alcune persone che lavoravano in quei paraggi, accorsero alle grida della madre, con loro grande meraviglia poterono constatare che il ragazzo non aveva riportato che poche scalfitture alla faccia, come risulta dal seguente certificato medico :
        « Dichiaro che nella mattina del 15 luglio corrente mese si presentò nel mio studio la donna Pasqualina Branca, accompagnata da altri parenti, tutta agitata e piangente, presentandomi ravvolto in un panno il figlio Vito, che un mulo aveva trascinato ruzzolone giù per la costa, mentre la fune del basto gli era di capestro al collo del piede. Avendo osservato il ragazzo, con grande mia sorpresa, non notai alcuna lesione o disturbo di qualsiasi organo specie del cervello: solamente sulle mele del volto si notavano poche incisioni e graffi della cute ed un piccolo ematoma del cuoio capelluto sul parietale destro.
        Vallata, 17 luglio 1930-VIII.
        Firmato : Comm. Dott. Francesco Tullio ».


VALLATA — Guarito miracolosamente da bronchite e polmonite doppia.

        Il nostro piccolo Generoso di mesi 17 il 1. luglio u. s. sì ammalò di bronchite e polmonite doppia con complicanze viscerali. Tutte le cure gli furono prodigate dai medici curanti, ma il bambino andò aggravandosi a tal punto da far prevedere prossima la sua fine. Perduta ogni speranza di salvarlo, ricorremmo fiduciosi alla Vergine di Santa Maria, la quale non tardò a degnarci del suo favore, poichè il bambino in pochi giorni guarì completamente ed ora gode florida salute. Riconoscenti offriamo L. 150 ed un anello del bambino, con preghiera di pubblicare la grazia ricevuta.
        Il nonno : Fischietti Generoso.
        I coniugi : Fischietti Rocco e Del Sordi Rosaria.


BUENOS AYRES — Guarito improvvisamente.

        Il 24 giugno c. a. dovevo essere ricoverato d'urgenza in un ospedale per subire una grave operazione chirurgica. La sera precedente, tutto compreso del grave Pericolo cui andavo incontro, mi rivolsi con viva fede alla Madonna di Santa Maria, perchè mi evitasse tale operazione. La Vergine Santissima volle esaudire subito la mia preghiera, perchè il mattino seguente mi trovai perfettamente guarito. Ringraziandola per la grazia concessami, invio un modesto obolo di L. 100.

Gallo Donato.

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OGGETTI VOTIVI
(3. elenco)

        Ignoto, anello di oro — Cornacchia Maria Francesca, breloque di oro — Tanga Pulcheria, anello di oro — Cirillo Michelina, catenina di oro con ciondolo — Cristofaro Maria, anello di oro — Gallicchio Rosina, collanetta d'oro con nocca — Staffieri Antonietta, fermaglio di oro — Garruto Marina, breloque di oro — Gradone Rachele, orecchini di oro — Flacco Felicia, spilla di oro — Malgieri Angelina, anello di oro — Tanga Carmela, spilla di oro — D'Antico Maria, anello di oro — Novia Mariantonia, anello di oro — Fischetti Erminia, anello di oro — Nigro Antonia Santa, orecchini di oro — Di Fonzo Rosaria, orecchini di oro con coralli — Travisano Rocco, fermaglio di oro — Quaglia Olimpia, anello di oro — N. N. bottoni di oro — Quaglia Giuliana, anello di oro — Cornacchia Lucia, orecchini d'oro — Toto Vita Michela, breloque di oro — Cornacchia Vincenza, orecchini di oro — Strazzella Claudina, anello di oro — Colicchio Rosaria, varii pezzi di argento — Tanga Maria bottoni di oro — Nufrio Carmela, bottoni di oro — Ragazzi Lucia, bottoni di oro — Netti Rosati Annunziata, laccio d'oro con ciondolo — Tanga Filomena, anello di oro — Preziosi Giovannina, spilla di oro — Danese Michelina, bracciale di oro — Gallicchio Teresina, cornetto di oro — Pighirallo Maria Francesca, breloque e anello di oro Fischetti Caterina, anello di oro — N. N., due anello e due breloques di oro — Mazzeo Maria Libera, anello di oro — Forgione Filomena, anello d'oro — N. N., erspe di argento — Crincoli Rosa da Carife, breloque di oro — Mariconda Rosaria, breloque di oro — Strazzella Grazia, anello di oro — Novia Grazia, spilla di oro — Crincoli Annunziata, laccio, orecchini ed anello di oro — Nigro Pasqualina, orologio di oro — Crincoli Antonia, orecchini di oro — Cataldo Vincenza, anello di oro — Scanniello Francesca, orecchini di oro — Gallo Linuccia, anello di oro — Pavese Filomena, spilla di oro — Vigorito Mariannina, laccio di oro — La Quaglia Assunta, anello di oro — De Rogatis Generosa, spilla di oro — Santarsiero Maria Domenica, breloque di oro — Chierichiello Anna, breloque di oro — Bove Michele, due pezzi di argento — Cicchetti Maria Grazia, orecchini di oro con breloque — Del Campo Filomena, fermaglio di oro — Giordano Teresa da Bisaccia, anello di oro — Crincoli Filomena, anello di oro — Pennacchio Antonia, orecchini di oro — Girolamo Costantino, anello di oro — D'Addesa Angiolina, anello di argento — Gallo Vita Leonardo, orecchini di oro — Tanga Incoronata, bracciale di oro — Malgieri Concetta, breloque di oro — Gallo Caterina, cerchioni di oro — Mazza Giuseppa, orecchini di coralli — Giannetta Vito Nicola, orecchini ed anello di oro — N. N., breloque di oro — Cannone Vito Michele, anello di oro — Giallanella Alfonsina, fascetta di oro — Crincoli Alfonso, ciondolo di oro — Cirilli Filomena, anello d'oro — Petrillo Caterina, ciondolo d'oro. (Continua).

 

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Offerte in denaro


        Tenente Sauro Vito L. 50. — Signorina Novia Aurora per grazia ricevuta L. 100 ed orecchini d'oro con rubini e diamanti — Gallo Donato da Newark per grazia ricevuta L. 100 — Brigadiere Netta Manlio L. 20 — Leone Giovannina L. 5,00 — Signora Addio L. 5,00 — Cataldo Flaminio L. 25,00 — Barba Annunziata L. 5,00 — Basile Margherita L. 50,00 — Raffio Raffaele L. 10,00 — Mercurio Incoronata da Nawark per grazia ricevuta L. 100 — Fischietti e Del Sordi L. 150,00 — Netti Anna e Betta L. 50 — Colicchio Carmina L. 5 — Scanniello Michelina L. 25 — Giudice Sabino L. 50 — Netta Michele L. 50 — Procaccini Raffaele L. 5 — Crimaldi Luigi L. 25 — Netti Eugenio di Oscanio L. 50.

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AZIONE CATTOLICA
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Le opere dell' Azione Cattolica

        Nel resoconto del Convegno dei Consigli Superiori delle Organizzazioni di Azione Cattolica abbiamo riferito alcune dichiarazioni fatte dal Presidente Generale Comm. Ciriaci in sede di discussione della prima relazione sullo «stato attuale dell'organizzazione». Quelle dichiarazioni meritano d'essere sottolineate, perchè richiamano alcuni principii, e fissano una distinzione, che serve a chiarire idee e a evitar equivoci, specie nei tempi che corrono. E' risaputo, del resto, che una distinzione fatta a proposito, e basata sui fatti, può servire da sola a chiarire tutta una situazione morale o dottrinaria, a risolver un problema meglio che non possano lunghi e ben costrutti raziocini. Onde l'antico aforisma : Distingue frequentar.
        Il Presidente Generale ha fatto sostanzialmente queste dichiarazioni : « L'Azione Cattolica, come è oggi in Italia, risulta delle organizzazioni. specifiche segnate negli Statuti (Uomini, Donne Cattoliche, ecc.) che costituiscono l’A. C. ufficiale; di opere della Azione Cattolica (come Biblioteche, stampa, istituzioni sociali, ecc.) suscitate da questa, o da essa utilizzate, mediante rapporti con le medesime, al fine di conseguire alcuni degli scopi molteplici dell'Azione Cattolica. Accanto a dette organizzazioni e opere di Azione Cattolica vivono e fioriscono quelle che, in un recente documento pontificio, furono chiamate « Opere Ausiliarie » dell'Azione Cattolica, con le quali questa intende mantenere cordiale intesa ed efficace collaborazione ».
        Il « Bollettino Ufficiale » dell'A. C. I. commenta ampiamente ed esaurientemente queste dichiarazioni e scrive:
        « Ecco dunque tre categorie, diciamo così, di istituzioni, aventi tra loro rapporti necessari, sebbene di diversa natura: le Organizzazioni ufficiali dell'Azione Cattolica, le Opere dell'Azione Cattolica; e le Opere Ausiliarie.
        Non occorre che discorriamo qui dei rapporti tra le Organizzazioni ufficiali e le Opere Ausiliarie dell'Azione Cattolica. Ci pare invece che metta conto di dire una parola intorno a quelle che il nostro Presidente ha chiamato semplicemente Opere dell'Azione Cattolica. Egli ne ha fissato anche i caratteri fondamentali: opere « suscitate dall'Azione Cattolica, o da questa utilizzate, mediante rapporti con le medesime, al fine di conseguire alcuni, degli scopi, molteplici dell'Azione Cattolica ».
        A differenza delle Opere Ausiliarie, che son nate e vivono fuori dell'organizzazione cattolica, con propri scopi specifici e distinta gerarchia, le Opere dell'Azione Cattolica sono suscitate da questa medesima; o quanto meno sono da essa utilizzate mediante rapporti speciali, come quelli che si compendiano nell'istituto dell'adesione. E tali Opere (anche questo è un loro carattere distintivo) sono ordinate « al fine di conseguire alcuni degli scopi molteplici dell'Azione Cattolica». Per cui possiamo ben chiamarle i mezzi di cui l'Azione Cattolica si serve direttamente per attuare qualche parte del suo vasto programma.
        Tali Opere poi possono essere permanenti o transitorie, secondo la loro natura e i bisogni a cui rispondono. Ma, quali che siano, esse ritraggono sempre quei caratteri fondamentali di sopra accennato.
        Di tali Opere che sorgono e vivono nell'ambito dell'Azione Cattolica — noi tutti ne conosciamo. Ne esistono infatti parecchie, e altre ne dovrebbero sorgere, e moltiplicarsi. Poichè nessuno può credere che ad attuare l'ampio e complesso programma di apostolato che l'Autorità Ecclesiastica — e diremo anche i bisogni dei tempi — hanno affidato all'Azione Cattolica, possono bastare le Organizzazioni ufficiali, anche ottimamente preparate. Queste creano l'ambiente, prepa-rano il terreno su cui devono nascere e svilupparsi le opere suddette; nello stesso tempo che ne offrono i principali, i più coscienti, i più fattivi operai.
        Dicevamo che di queste opere già fortunatamente se ne contano. La Giunta Centrale le ha spesso additate, consigliate, incoraggiate.
        Ricorderemo — tra le altre — le opere che vanno sotto il nome comprensivo di stampa. Come può l'Azione Cattolica farne senza? I nostri lettori ricorderanno le istruzioni che la Giunta Centrale ha indirizzato più di una volta alle Giunte Diocesane e ai Consigli Parrocchiali perchè promuovano e sostengano in tutti i modi possibili la buona stampa: giornali, periodici, libri. E più recentemente — come fu pure riferito — la medesima Giunta s'è preoccupata di dare una migliore organizzazione alle nostre biblioteche circolanti — opere veramente egregie di Azione Cattolica, che dovrebbero vieppiù moltiplicarsi.
        E nel campo culturale e scolastico, quante opere sono già sorte, feconde, di frutti! I nostri lettori ricordano che su queste pagine abbiamo illustrato le Scuole Diocesane di cultura cattolica, le Scuole Ceciliane, e altre utili iniziative del genere.
        Pure nel campo caritativo, e per la difesa della moralità, molte buone iniziative può suscitare — e di fatto ha suscitato — lo spirito, di apostolato dei buoni militi dell'Azione Cattolica! Proprio sul numero precedente del nostro Bollettino noi abbiamo segnalato alcune lodevoli iniziative di Organizzazioni di Azione Cattolica tendenti a evitare i molti pericoli morali che oggi offrono, purtroppo, le cure balneari, solari, e anche alpine.
        Ma una parola speciale vogliamo dire delle opere sociali, suscitate pur esse, con tanta cura e sacrifici, dall’Azione Cattolica, per la attuazione del suo programma di cristiana restaurazione.
        E' nota la posizione che queste opere ebbero in passato, ed hanno attualmente, di fronte all'Azione Cattolica. Noi ne parliamo, del resto, anche più avanti, in questo numero medesimo, indicando i rapporti delle Giunte Diocesane verso quelle opere medesime.
        Le quali, fino al dopo guerra, fecero propriamente parte, sebbene in una distinta formazione, dell'Azione Cattolica ufficiale. Dall'anno 1919 esse non entrano più nei quadri delle organizzazioni ufficiali e hanno assunto una loro posizione di autonomia nel campo tecnico e amministrativo, non di indipendenza assoluta, poichè con l'Azione Cattolica mantengono ancora rapporti ben definiti, per la parte religiosa e morale del loro programma.
        Qui osserveremo solo che l'autonomia e responsabilità tecnica fu loro riconosciuta, nel 1919, per lasciare, nel contrasto e nella concorrenza fra le varie organizzazioni, possibilità di azione e di sviluppo, senza compromettere l'Azione Cattolica, che si riservava di segnare la direttiva morale e dottrinaria. Oggi, non essendovi diverse organizzazioni, ma una sola, con carattere parastatale, le diverse opere — come gli individui — non possono funzionare e lavorare, con valore giuridico, che nell'orbita di questi organismi di diritto pubblico. Come nel 1919, così oggi le opere sociali dell'Azione Cattolica, che non hanno solo una funzione tecnica, e questa subordinano e mettono, a servizio di idealità superiori, solo per la parte morale e dottrinaria fanno capo all'A. C. I. Naturalmente gli esponenti delle opere stesse nei consessi tecnici porteranno e discuteranno le questioni relative tenendo presente i principi, le finalità e il carattere della nostra azione, mentre nei diversi organismi continueranno quell'opera di diffusione del pensiero cristiano che è propria dell'Azione Cattolica.
        Così l'Azione Cattolica, pur non, disinteressandosi dei problemi sociali, a somiglianza e a imitazione della Chiesa li prospetta e li studia in quanto hanno attinenza col suo programma di apostolato religioso e morale, mantenendosi estranea da quanto ha carattere e valore esclusivamente economico.
        Perché l'Azione Cattolica debba interessarsi di queste opere sociali, e perché debba interessarsene solo da questo punto di vista, noi abbiamo detto e spiegato altre volte su queste pagine. E in merito abbiano anche riferito e commentato esplicite dichiarazioni e direttive della Suprema Autorità Ecclesiastica. Vogliamo ora, a suffragio di quanto s'è detto di sopra, richiamare una sola testimonianza pontificia, delle più recenti e delle più esplicite. E' contenuta nella lettera di S. S. Pio XI al Card. Segura, Primate di Spagna.
        In essa si dice testualmente. così : « Onde togliere ogni motivo di abbaglio, dobbiamo avvertire che le Associazioni le quali, informando la loro attività al programma religioso e morale dell'Azione Cattolica, svolgono la loro opera direttamente nel campo economico e professionale, hanno esse sole, per ciò che riguarda gli interessi puramente economici, la responsabilità delle loro iniziative e dei, loro atti, mentre per la parte religiosa e morale dipendono dall'Azione Cattolica a cui devono servire come mezzi di apostolato cristiano ».
        « Da ciò risulta evidente che l'Autorità Ecclesiastica non può disinteressarsi di queste Organizzazioni, ma deve far sentire anche ad esse il suo benefico influsso, e far sì che s'ispirino ai principii cristiani e agli insegnamenti della Chiesa. E così parimenti l'Azione Cattolica, mentre profitterà dei frutti che le associazioni economiche possono dare, non mancherà di portare ad esse il suo aiuto ed incremento, mantenendo una mutua benevolenza e cordiale intesa, e promovendo la mutua cooperazione, con quel grande vantaggio per la Chiesa e l'umana società che si può facilmente immaginare ».
       

Un appello ed una preghiera

        Raccomandiamo ai lettori del nostro Bollettino di arruolarsi tra le file dell'Azione Cattolica, tanto necessaria per accendere nei nostri cuori la fede. Se ci siamo resi indifferenti pel passato, ora che abbiamo toccato con le mani la morte col terribile flagello del terremoto del 23 luglio scorso; tanti nostri fratelli sono periti sotto le macerie, preghiamo per quelle anime, e ringraziamo il Signore che ci ha conservati in vita. Ravviviamo adunque la nostra fede, organizziamoci tutti sotto la bandiera di Cristo, sotto la guida della Gerarchia Ecclesiastica, per collaborare nel santo apostolato. Solo così noi staremo sempre uniti nella preghiera e nell'azione, e potremmo dilatare il Regno di Cristo sulla terra. Ricordiamo l'appello accorato che il Santo Padre, nella sua Lettera autografa del 6 novembre scorso, rivolgeva all'Episcopato Spagnuolo: « Voi vedete bene — scriveva Sua Santità — quali sono i tempi in cui viviamo e che cosa essi richiedono dalle forze cattoliche. Da una parte Noi lamentiamo una società sempre più paganeggiante, in cui la luce della fede cattolica s'illanguidisce negli animi e conseguentemente va oscurandosi in essi, in modo veramente pauroso, il senso cristiano, la purezza e l'integrità dei costumi. Dall'altra parte ci addolora il fatto che il Clero, sia perchè in alcuni luoghi è scarso di numero e sia perchè in molti ordini di persone, re-frattarie al suo influsso benefico, non può far giungere la sua voce e la forza dei suoi ammonimenti, è pur troppo insufficiente alle necessità e ai bisogni dei nostri tempi. E' dunque necessario che tutti siano apostoli; è necessario che il laicato cattolico non se ne stia ozioso, ma unito alla Gerarchia Ecclesiastica e pronto ai suoi ordini, prenda parte alle sante battaglie, e con la piena dedizione di sè stesso, con la preghiera, coll'azione volenterosa, cooperi al rifiorimento e alla riforma dei costumi ».
        L'Azione Cattolica propriamente detta è quella che — mediante una speciale organizzazione, la cui direzione suprema è in mano della Gerarchia : Parroci, Vescovi, Sommo Pontefice — se ha per oggetto diretto il bene delle anime e l'estensione del Regno di N. S., prepariamoci quindi adeguatamente, e cioè con una pietà profonda, una cognizione sempre più vasta delle cose divine, uno zelo operoso nel bene, una tenerissima devozione alla Santa Sede, una costante obbedienza ai Venerati Pastori; in una parola con una formazione squisitamente cristiana, in modo che l'Azione esterna non sia altro che l'espressione e la manifestazione dell'amore divino, che arde nel cuore e investe tutta la vita.

Settimana Nazionale degli Assistenti
Ecclesiastici Diocesani

        Molti saranno gli Assistenti Diocesani che prenderanno parte alla Settimana Nazionale, che avrà luogo dal 15 al 20 settembre prossimo, tra i quali non mancherà il nostro Assistente della Giunta Diocesana Mons. Novia.
        Ecco l'elenco dei temi che saranno svolti nelle adunanze generali, antimeridiane :
        1.   L'Azione Cattolica dopo il Concordato;
        2.   Comunicazioni e direttive;
        3.   L'Assistente Diocesano in azione;
        4.   Il Collegio degli Assistenti Diocesani;
        5.   Azione Cattolica e Azione Missionaria;
        6.   Azione Cattolica e Movimento culturale.


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Con permesso dell’Autorità Ecclesiastica
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Direttore responsabile: Mons. GENEROSO NOVIA

 

Secondo elenco di abbonati al Bollettino

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         Lavanga Angelina (Scampitella) — Laghi Giuseppe (Ravenna) — Giunta Maria (Napoli) Pavone Carmelina (Napoli) -- Signora Addeo (Napoli) — Travisano Alfonso — Novia Emma — Perrotta Michele — Capazzo Concetta — Malgieri Pasqualina — Procaccini Raffaele (Savignano di Puglia) — Libelli Alfredo (Savignano di Puglia) -- Barba Annunziata (Lanzara) — Cornacchia Felicita — Tanga Pasqualina — Basile Margherita (Roma) — La Quaglia Angelo — Gallicchio Maria — Amatucci Anna (Napoli) — Silla Vincenza — Colicchio Carmina — Netti Boera (Pistola) — Netti Anna e Betta (Montemarano) — Cafazzo Amilcare Palmanova Fischietti Pasqualina.

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PUBBLICAZIONI

 RILEVAZIONI DI GIOVANNI ANTONIO CRINCOLI – In foglietto a stampa – 2. edizione – L. 1,00 la copia.

A S. MARIA – Poesia – Edizione comune L. 0,30 la copia – Edizione di Lusso L. 0,50 la copia.

INNO A S. MARIA – Poesia – Edizione di lusso L. 0,50 la copia.

FOTOGRAFIE DEL CRISTO E DELLA MADONNA – L. 1,00 la copia.

FOTOGRAFIE DEGLI SCAVI – L. 1,00 la copia.

                        Si trovano in vendita presso il COMITATO PER L’ERIGENDO TEMPIO DI SANTA MARIA, (Avellino) VALLATA.

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TIPOGRAFIA LORENZO BARCA – PIAZZA TRIBUNALI 46 – NAPOLI

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