Il Fiero Popolo di Vallata - Lu cippon'r' Natal'

"Lu cippon'r' Natal' "

La vigilia di Natale, si usava mettere nel camino un grande ceppo. Il capofamiglia, verso sera, andava nella legnaia e sceglieva il ceppo più grosso, poi lo sistemava nel focolare. Tutta la famiglia si radunava davanti al camino ed era felice di stare insieme per aspettare, a mezzanotte, la nascita di Gesù Bambino. Il ceppo doveva durare una settimana. Secondo la tradizione, la Madonna avrebbe dovuto poter asciugare i pannolini, "r' fassator ", del divino Bambinello. Alcune famiglie usavano preparare, in un angolo della casa un Presepe, fatto di casette di cartone, di muschio, di legnetti rivestiti con carta colorata, di statuine in terracotta, di rametti di pungitopo ed edera. Le lucine per illuminare il Presepe si preparavano con le conchiglie delle lumache: si cercavano questi "gusci", si pulivano della terra, si infilavano all'interno degli stessi uno stoppino imbevuto di olio di oliva e, poi, accendevano, L'albero di Natale lo  preparavano solo le famiglie più ricche. Prendevano un ramo di abete o di pino, lo sistema vano, appendendovi mandarini, pacchetti di biscotti, bustine di caramelle, di fichi secchi e ornandoli con fili argentati. I bambini non toccavano le "cose" appese all'albero, perché alla befana, la mamma, quando tutti dormivano, le prendeva e le metteva nella calza appesa al camino. Chi era s6tato cattivo, nella calza trovava cenere, carbone aglio, cipolle.

Luca Gallicchio

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