Il Fiero Popolo di Vallata - L'accordo sulla dote

L'accordo sulla Dote

Per Dote si intendono i beni di varia natura (soldi, proprietà di case e terreni, corredo, masserizie e suppellettili ed ogni altro supporto) che la Sposa portava, all’interno della nuova famiglia, che si veniva costituendo. Anche lo Sposo, da parte sua, trasferiva una serie di beni patrimoniali, nella medesima famiglia. In realtà, si trattava di "donazioni e conferimenti vari", che i rispettivi genitori davano ai figli, nella circostanza del Matrimonio. Dalla parte della donna,a seconda dei casi, erano richiesti, almeno il Corredo, che poteva variare, nel numero di ciascun "pezzo": cinque- dieci- venti- trenta...
Esempio di componenti il Corredo di Sposa, "a singoli capi, venti": Lenzuoli sopra - sotto, cuscini, copriletto, coperte, tovaglie, (con ricami) tovaglioli, sottane, camicie da notte, mutande, calze, asciugamani, gonne, maglie, vestiti, camicette; almeno due materassi di lana e un sottomaterasso. Altri capi (almeno tre): cappotto, scialle, scarpe, cappellino, pettine. spazzola.... Suppellettili da cucina: (Oggetti in rame) braciere, padella, caldaia, conca, tegame, paiolo..., (Altri oggetti e attrezzi) servizio di piatti, di posate, di bicchieri, scope, lanterna, lucerna, (in terracotta) quartana ciotola, vasetti, contenitore grande per olio.... Una singolare contrattazione veniva condotta per l’acquisto dei mobili della camera da letto e per quelli della cucina, le cui spese, di solito, erano ripartite al 50%  tra i genitori dei due sposi. In riferimento al Corredo della Sposa, era consuetudine stilare una "Scrittura privata", nella quale venivano elencati. puntualmente, il numero e la specie dei vari capi. Si riportava, poi, una "clausola di ripetizione", cioè, si concordava che, in caso di morte "per parto" della sposa, nell’arco dei due anni successivi al Matrimonio. il Corredo, l’eventuale Dote ed i mobili dovevano essere restituiti ai genitori della stessa. In particolari casi, si ricorreva al Notaio, per un Atoo formale di trasferimento di propietà, il cosidetto "Capitolato matrimoniale".

Vito Giannetta

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