Il Fiero Popolo di Vallata - Riti e Costumanze - Il Matrimonio

Riti e Costumanze

Il Matrimonio

La famiglia ha costituito, nei Secoli, il nucleo fondante della società. L'unione di un uomo ed una donna, allo scopo di mettere al mondo dei figli e di convivere sotto Io stesso tetto è costume antichissimo. L’evento veniva celebrato e reso sacro dal Capo tribù, dal Re-Sacerdote, da una Autorità religiosa o civile, per dare riconoscimento sociale ed istituzionale. Nel corso dei Secoli, le forme e le modalità del Matrimonio sono state tantissime, a seconda delle Civiltà e delle classi sociali di appartenenza. Presso gli antichi Egizi, ad esempio, i matrimoni potevano avvenire, anche tra “fratelli e sorelle”: la Storia ricorda che alcuni Faraoni sposarono le rispettive sorelle. Ai tempi della Roma antica, la pratica del “prendere moglie” si dispiegava sulla base di antiche usanze e convenzioni: l’uomo che decideva di “metter su famiglia”, in genere, si recava dal Padre della fanciulla e gli chiedeva di concedere la propria figlia in sposa. IL Genitore, che, di quei tempi, aveva la “patria potestà” (ossia, il potere assoluto di decidere della vita dei figli), valutata la condizione economica della persona, accordava, o rifiutava il suo consenso. Se si raggiungeva un intesa, il giovane (ma poteva essere anche un "anziano") doveva pagare, al Padre della ragazza, una somma abbastanza consistente di denaro, quasi, come se il Genitore vendesse la propria figlia al futuro marito. Per fortuna, queste consuetudini si modificarono, col passar del tempo e, già al tempo della Roma imperiale, le donne venivano trattate con maggior riguardo. Comunque, ancora per lunghi secoli, la situazione delle "fanciulle da maritare" continuerà ad essere gestita dai Genitori, senza tener conto dei sentimenti e delle aspettative delle giovani ragazze.Vi era per esse l’obbligo di ubbidire alle scelte del Padre-padrone.

Noemi Infante

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