Emilio Paglia - LAMPAMI E TRE - Carmela r’ pul’cen’

Carmela r’ pul’cen’
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        Ebbi incarico da mia madre d'un messaggio urgente per mio padre che ella sapeva trovarsi alla cantina di zi' Carmela a mangiare il suo piatto "sfizioso": lu mugliatiell’.
        Con molta curiosità mi affacciai nel vano della cantina e fui scorto da mio padre che, ben accomodato con un tavolinetto presso il focolare, mangiava con avido appetito.
        "Z' Carmè mitt' nu mugliatiell' a lu criatur'!"
        (Zia Carmela, porta un "mugliatiell'" al ragazzino!)
        Io, attratto dal profumo della pietanza, subito mi accomodai per consumare l'inaspettato manicaretto, servito in un piatto d'argilla con fondo smaltato.
        Zi' Carmela, conduceva esercizio di cantiniera: serviva ai tavoli ove si davano appuntamento giocatori di carte che per posta mettevano bottiglie di vino e qualcosa di gustoso che zi' Carmela poteva all'occorrenza servir loro. Suo marito, Vicienz' r' pul'cen', esercitava il mestiere di chianchier' (macellaio) così poteva avere tutto a disposizione: di sapore unico le testine di agnello o capretto cotte in un ampio tian' di argilla smaltato all'interno, a fuoco sotto e sopra al coperchio di zinco.
        Mariti come mio padre, chiedevano licenza alle mogli, perché la cucina di zi' Carmela era unica specialmente per i mugliatiell': intestini teneri di agnelli da latte o capretti, cui veniva fatta una pulizia straordinaria dentro le grosse conche alla fontana pubblica della Pescarella. Si attorcigliavano ad una certa maniera le budella ad un composto preparato a mo' di involtino con aromi fra cui steli di origano, fegatini di agnello o capretto, pepe, formaggio pecorino e si passavano in grossi tegami di coccio smaltato per la cottura lenta nell'arracciata di lardo (trito di lardo) con peperoncino in salsetta di pomodoro.
        Così, frastornato da odori e sapori e da un buon appetito, dimenticai il messaggio urgente da trasmettere a mio padre. Quando, finalmente, questi mi chiese cosa ero venuto a fare da quelle parti e, recepito il messaggio urgente che c'erano dei forestieri venuti da Scampitella a fare spesa al suo negozio, con sorriso compiaciuto per il banchetto da me gustato, aggiunse:
        "A l'an'ma r' patr't' mò m' ru dic'!"
        (All'anima di tuo padre! Adesso me lo dici!?)

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