Emilio Paglia - LAMPAMI E TRE - Donna Teresa

Donna Teresa
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        Era venuta al mondo con un parto gemellare insieme alla sorellina Maria. In tenerissima età persero mamma Elena e furono affidate alle zie donna Giovanna e donna Anna Petrilli che le seguirono fino alla soglia del loro matrimonio che avvenne quasi contemporaneamente: Maria sposa al dottore Vittorio Cuoco, medico provinciale di Benevento e Teresa al dottore Rocco Luigi Lavanga di Scampitella, allora frazione di Trevico.
        Non si era allontanata dal suo ambiente, ma nel nuovo posto si dové rendere conto d'essere giunta in luogo molto diverso da quello d'un paese come Trevico in cui primeggiavano nelle famiglie abbienti o di antica casata persone di buona cultura.
        Donna Teresa per l'educazione ricevuta e per la sua indole dolce si fece subito accettare ottenendo rispetto e stima in tutti gli strati della popolazione. Nel menage casalingo aveva collaboratrici domestiche e, per la proprietà terriera del marito, un fattore che ne curava gli interessi provenienti da prodotti agricoli e dagli armenti, principalmente ovini allevati nella masseria affittata a coloni.
        La presenza di donna Teresa dette adito a cambiamenti di molti usi nel paese: si ricorreva a lei per probi consigli, per opere caritative specialmente nel periodo prossimo alla seconda guerra mondiale e durante questa con le restrizioni delle tessere annonarie.
        Donna Teresa nel forno di famiglia adiacente all'abitazione faceva impastare più farina per aiutare chi aveva bisogno del primo alimento: il pane.
        E ci fu un episodio d'una confessione del vicino di casa, Paulucc', che, sapendola gravemente ammalata, le chiese perdono perché tutte le volte che panificava egli rubava dal forno la migliore pagnotta. E donna Teresa: "Lo sapevo Paolù, ed io lasciavo più tempo per sfornare il pane perché tu potessi ritirare la pagnotta".
        Nella grande casa abitativa c'era un'ala di fabbricato per la "foresteria" ove trovavano un punto essenziale di riferimento, specialmente gli insegnanti di fuori zona in attesa di una diversa sistemazione.
        Il canonico don Onorio Aulisio, da solo in parrocchia, aveva il conforto d'una famiglia che lo accoglieva a casa con rispetto.
        Quando Scampitella divenne comune ebbe il marito come sindaco. La casa diventò un punto di riferimento per tutti e donna Teresa con la sua innata simpatia e perspicacia, appianava tante situazioni di interessi molteplici, specialmente tra parenti. Una casa moltiplicativa di scambi culturali e di modi di vivere in pace. Molte le fratture sanate nelle famiglie con la buona parola di donna Teresa che aveva la fortuna di essere ascoltata perché parlava al cuore della gente. Un'abbondanza di bontà accresciuta da tanta grazia di Dio di figli: due maschi, Arcangelo e Tommasino e ben sette figliole finemente educate da essere scelte in spose da professionisti, fra cui quattro medici.
        Anche gli animali domestici si trovavano bene in casa di donna Teresa: di questi, un cane, che sempre era alle sue calcagna specialmente in cucina, però il marito era il suo vero padrone. Alla sua dipartita lo accompagnò al cimitero e nella stessa ora della tumulazione lasciava casa per portarsi sulla tomba e li rimaneva accucciato fino a sera. Quando rincasava il suo posto era accanto al letto, su di una stuoia, dalla parte del suo padrone: un esempio di istintivo amore ricambiato.

Scampitella: Chiesa Madre prima del sisma 1980 - Parroco Don Onorio Aulisio

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