Emilio Paglia - LAMPAMI E TRE - R’ vv’lomm’r

R’ vv’lomm’r
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        Per la festa di Sant'Anna, che ricorre il 26 luglio, in Castelbaronia, confluiscono, nella zona addetta al mercato, i venditori occasionali della prima frutta stagionale: prugne di varia qualità e fioroni di fichi che per la loro voluminosità vengono distinti col nome di vv'lòmm'r'.
        Anche la parziunala di don Francesco che conduceva a mezzadria terreno sito in Vallata in posizione favorevole per clima, non mancava mai alla vendita dei fichi riposti in due capaci bigonce per essere trasportate a basto di mulo.
        F'lumena si premurò per tempo d'informare il sacerdote perché fosse presente, in loco, alla spartizione del prodotto secondo l'antica regola della metà del raccolto per ciascuno.
        Così, don Francesco, dopo la messa mattutina, cambiandosi solo le scarpe, per raggiungere a piedi il sito, vi si recò come da rito annuale.
        Eccoci alla spartizione: la parziunala, inginocchiata davanti alle bigonce, con una certa sveltezza della mano posava in altri recipienti di destra e di sinistra uno dei fichi accompagnando al gesto la voce ben chiara, a cadenza dialettale: "Un'à tè e un'à mè!"
        Avanti così, con simulata distrazione, fumando l'inseparabile sigaretta confezionata con apposita cartina bianca con filettatura di colla e con tabacco di trinciato di sigaro, don Francesco con la coda dell'occhio seguiva l'operazione non senza accorgersi che i fichi della parte della contadina, esperta di mano, erano di scelta migliore.
        Alla fine, nella seconda bigoncia rimase l'ultimo fiorone bello maturo e un po' disfatto per aver subìto il peso degli altri.
        "Mò parziunò acchì l'old'm'?"
        (Ora "parziunò" a chi va l'ultimo?)
        "Ammè!" rispose don Francesco afferrando il fiorone e, con la stessa sveltezza, lo strofinò in faccia alla parziunala.

Trevico: La Cripta (foto Italo Mustone)

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