PRIME LIRICHE 1901-1903 - Un inno a' fiori - Tommaso Mario Pavese.

V
Un inno a' fiori.

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O vaghi fiorellini profumati
        che de 'l sole porgete a 'l primo bacio
        rorido il capo - esso, nume immortale,
        a voi lieto sorride da l' alto,
        e rigogliosa vita in voi ridesta - ,
        in voi, o fiori, il canto mio si ispira,
        e si aderge, si eleva come allodola
        in ciel sereno se natura ride.
        Grato effluvio ne l' aer voi spandete,
        quale profumo di virtù arcana
        che ne l' interno vostro occulta palpiti.
        In cuor, gentil pensieri voi destate,
        messaggieri di amor, di affetto pegni:
        adornasi di voi bambin che nasce,
        cospargesi di voi vergin che muore.
        A' cuor giovani i gai colori vostri
        ineffabil dolcezze dànno: parla
        a gli amanti il linguaggio vostro arcano,
        soavemente. O gemme preziose
        de la natura, che allietate gli animi
        e lo spirito affranto sollevate,
        salvete !... Voi, a noi, nunzi venite
        di primavera, quando aprile ride,
        e la terra ci invita ad esultare.
        Tra voi aggirasi alito divino
        di amor, che in voi leggiadria ravviva.
        e ne le stelle il raggio. Il sol, più bello
        brilla a 'l vostro apparir, ne 'l ciel sereno;
        d' amor sussulta la natura intera,
        tutto il creato parla d' amor. Vedonsi
        allor gli augelli far garruli i nidi
        ne 'l bosco, empiendo l' aure di lor dolci
        canti; odesi la rondin, verso sera,
        lieta ripetere la sua canzone.
        Scorrono, allora, argentei i ruscelli
        giù pe 'l declivio; a' raggi de 'l sol brillano
        quali smeraldi l'acque: Adorna il seno
        di voi, la pastorella, su pe', clivi
        verdi, canta. Benedetta l'ebbrezza
        che voi a l' uomo destate ne, l' animo;
        benedette d' amor le estasi eterne,
        ne 'l cor destate guardando un bel fiore! ...
        O vaghi fiorellini profumati,
        è serbato anche a voi crudel destino:
        ma voi sempre lieti rimanete.
        come al sorger de 'l sole, in primavera:
        e quando Morte vi colpisce e giunge,
        chinate il capo, e sorridete ancora.

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