Vallata - brevi cenni storici -
Mammane

      Riportiamo pure un elenco delle levatrici, che si sono rivelate sempre delle ottime collaboratrici del clero, nell'amministrare il Battessimo in casi di pericolo e nel fungere spesso da madrine di Battesimo.
Dal 1593: Mag/ca Patetta mammana; Rosa Colella, Adimante Caruso, Sibilia Forgione.
Dal 1600: Blonda Baladassarre, La Perna Pennecchia, Rubinca Pennecchia, Maria D'Alessandro, Diana Gallo, Aquilina Patetta, Margarita Patetta, Maria Nouia, Martia D'Alessandro.
Dal 1700: Julia Tanga, Rosa Loffo, Catarina Nufrio, Catarina Mancini, Ottauia Mancini, Grazia Giglio, Dominica Villano, Antonia de Carsia, Eleonora Pellegrino, Lucia Di Gregorio.
Dal 1800: Arcangeli Lobrace, Vincentia Di Fonzo, Angela Travisano, Maria Candelino, Angela Rosa Gallo, Carmela Del Gaudio, Vita Antonia Di Giorgio, Filomena Cautillo, Forinda Carmelitana, Francisca Gallo, Rosalba Nufrio.

      Riportiamo qualche caso di Battesimo, in pericolo di morte, da parte delle levatrici, con successivo completamente delle cerimonie in chiesa, quando i bambini sopravvivevano:
      "Io Donno Gio: Battista Racano ho administrato le cerimonie alla figlia di Ottauio di Leo della Guardia e Vincenza Rosata coniuge, secondo il rito di S. R. C. - Nata a lì 4 di giugno e li fu posto nome Caterina, la quale fu dalla Mamana Bionda di Baldassarre ingrauattata in casa pp/r periculum g. iminebat, ministro Gio di Satriano Sauro nell'anno 1614" (B. lI, 65).
      Ed ancora: "... ed è stato tenuto al Sacro Fonte... da Rubinca Pennecchia, dalla quale è stato ingrauattato in casa per il soprastante pericolo di morte..." (B. II, 98^).
      Notiamo l'espressione: "ingrauattata (o) - in gravi uattata (o)" cioè "Battezzata (o) in pericolo grave, col dare solo l'acqua", da cui è derivata l'espressione dialettale, ormai in disuso, "haggia uattìa lu criatur - debbo battezzare il bambino".
      Dal 1740 si verifica piuttosto di frequente la morte di bambini, dopo il Battesimo. Citiamo un caso:
      "A.D. 1742 die uero 24 Maij Vallatati T. - Hodie nata est filia Cafetano de Errico p/ri, et Theresae Schiavina m/ri, coniugibus; cui impositum est nomen Christina, quam ob imminens mortis periculum domi sui baptizavit Gratia Giglio obstetrix probata; quae statim postea in Comunione Sanctae M/is Eccl/ae, animam Deo reddidit, et ita retulit" (B. VIII, 10^).
      Il 9 luglio 1830 abbiamo il caso di un parto trigemino:
      "... Antonia... Nunzia... e Brigida, nate alle ore 21 ex Arcangela Zaniello, coniuge q/m Antonii Bracone praemortui..." - Le tre bambine sopravvissero perché battezzate alla nascita dalla levatrice Angela Travisano, "... ob vitae periculum imminens domi—, furono poi portate in chiesa per il completamento delle cerimonie da parte di D. Francesco A. Travisano (B. XV, 35).

      Dal 1800 sono frequenti i casi di bambini abbandonati nei luoghi più impensati, che, trovati, vengono battezzati e registrati col cognome "Esposto (a), Projetto (a), "cuius parentes ignorantur...". Si ha pure il caso di qualche bambino dal sesso non ben definito, per cui registrato come femmina, viene poi corretto con l'espressione "verificato maschio" e viceversa.
      Frequenti anche i casi di bambini illegittimi, registrati a ceppo della mamma, con l'espressione "... cuius pater ignoratur", ma nei casi di convivenza notoria, si precisa anche il padre.
      Per avere un'idea dello sviluppo demografico dal 1595 in poi, dai registri parrocchiali desumiamo alcuni dati indicativi, riguardanti i Battezzati:

  1595 - 76     1695 - 48     1795-160     1895 -185
  1600 - 94     1700 - 49     1800 - 180 circa     1900 - 169
      05 - 79         05 - 58 circa         05 - 225 circa         05 - 125
      10 - 79         10 - 70         10 -201         10 - 134
      15 - 30         15 - 55         15 -224         15 - 133
      20 - 87         20 - 56         20 -200         20 - 175
      25 - 71         25 -120         25 -194         25 - 155
      30 - 70         30 - 99         30 -143         30 - 167
      35 -109         35 -127         35 -169         35 - 155
      40 -102         40 -198         40 -130         40 - 141
      45 -  67         45 -123         45 - 99         45 - 122
      50 -  51         50 -119         50 -147         50 - 160
      55 -  53         55 -148         55 -139         55 - 146
      60 -  60 circa         60 -119         60 -152         60 - 116
      65 -  43 circa         65 -123         65 -149         65 - 108
      70 -  40         70 -121         70 -199         70 -   80
      75 -  41         75 -169         75 -139         75 -   66
      80 -  38         80 -190         80 -108         80 -   50
      85 -  36         85 -152         85 -183         -- ----
      90 -  60         90 -136         90 -190         -- ----
    -----------       -----------         -----------         -----------
  Tot. 1286            2.280            3.331            2.382

      Nel 1804 si è toccato il massimo di 233 battezzati.
      Il Rossi, in "Monografia dei 128 Comuni della Provincia" ci dà questi dati:
      Nel 1550 ab. 1.700; nel 1532: 1.894; nel 1545: 2.096; nel 1567: 2.082; nel 1600: 2.086; nel 1863: 3.604; nel 1881: 3.771; nel 1928: 4.132; nel 1933: 4.244.
      Il suddetto ricorda pure: "... la peste del 1656 ne fece morti 1.038 su 2.058... nel terremoto del 1694 fu quasi distrutta, ebbe 60 morti, nel 1732 ruinò quasi tutta, ebbe 10 morti e 74 feriti; nel 1910 varie case furono distrutte con la Chiesa, qualche morto e vari feriti, nel 1930 distrutte varie case, la chiesa parrocchiale S. Bartolomeo lesionata (già restaurata nel 1568 e nel 1785)...".
      Il Villani, in "Documenti e Orientamenti per la storia demografica del Regno di Napoli, ha questi dati:
      Nel 1595 ab. 3.800; nel 1767: 2.723; nel 1794: 3.800 (un libro di amministrazione della chiesa riporta per tale anno 3.882 abitanti); nel 1816: 4.368.
      Per quanto riguarda i matrimoni, siamo in possesso di un primo registro che rimonta al 1623, dal quale ho potuto ricavare solo pochi dati, essendo esso incompleto nelle pagine: nel 1632 ci furono 39 matrimoni: nel 1660: 9; nel 1670: 13. Dagli altri registri desumiamo:
   1700 - 15 (?)      1800-42      1900-33
       10-11          10-43          10-35
       20-18          20-35          20-78
       30-13          30-53          30-31
       40-25          40-32          40-37
       50-23          50-36          50-42
       60-28          60-43          60-34
       70-31          70-26          70-34
       80-32          80-32          80-24?
       90-50          90-28          --- --


      Dal 1840 in poi si hanno casi di matrimoni segreti, registrati in un "liber matrimoniorum secretorum". Dal gennaio 1809 comincia il doppio rito matrimoniale al Comune ed in Parrocchia; dal luglio 1815 si riprende il solo matrim. religioso, e dall'ott. 1929 il matrimonio concordatario. Dal 1850 si riscontra la distinzione tra "sponsalia" e "matrimonium".
      Per quanto riguarda i morti, il primo registro in nostro possesso inizia dal 1662, ma solo dal 1680 ho potuto ricavare dei dati completi: nel 1680 ci furono 34 morti; nel 1690: 28. Dagli altri registri apprendiamo:
   1700 -   21      1800 - 114      1900 -  99
       10 -   31          10 - 225          10 -118
       20 -   49          20 - 101          20 -  92
       30 - 105          30 - 160          30 -  60
       40 -   46          40 - 144          40 -  71
       50 -   62          50 - 154          50 -  51
       60 - 259          60 - 122          60 -  28
       70 -   63          70 - 162          70 -  33
       80 - 147          80 - 243 (molti bambini)          80 -  25
       90 - 206          90 - 132          ---- ---


      Nel 1928 ci furono 141 morti.
      Nel passato, molte persone facevano in vita dei lasciti al clero, che andavano in "massa comune", per SS. Messe, funzioni di suffragio, e per prenotarsi il servizio funebre, indicato sui registri dei defunti con il termine "Monte" oppure con l'iniziale "M". Notiamo però con piacere che il servizio funebre era offerto gratuitamente ai poveri, indicato sui registri con le espressioni "per elemosina, per carità, ob Dei amorem, lemosinaliter, charitas, ecc.", e questi casi erano anche piuttosto frequenti.
      Trascriviamo a questo punto un atto di morte, che ci permette di conoscere dei particolari interessanti, circa lo svolgimento dei funerali a quei tempi:
      "A.D. 1700 die uero vigesima prima mensis 7bris V.T. Laura Maffei della città di Bisaccia, d'anni uentidue incirca ussorata moglie d'Ottauio del Sordi, ha reso la sua anima a Dio suo Creatore in propria casa del marito, morta di hippoplisia, e nel principio della sua infirmita il Rev. D. Nicola Strazzella Primic/io l'ha amministrati li Sacramenti necessarij per salute di sua Anima , et il suo corpo e sepelito nella Maggior Chiesa, e proprio alla sepoltura di Santo Martino. Vallatati T.
      Soladamente si è passato p/ma alla Chiesa del Purgatorio, doue si è cantato l'officio tutto de' morti, messa cantata ed assistenti al Catafalco pieno di candele e dopo la funzione si è passato co^ li Sacerdoti a sepelire alla Chiesa Maggiore di S. Bartolomeo Ap. V.T." (D. 1, 105).
      Abbiamo da questo atto il nome di una prima fossa (sepoltura) esistente nella nostra chiesa: fossa di Santo Martino. Dagli altri registri ricaviamo Fossa di S. Anna, delle Vergini e dei Bambini, del Sussu corpo (soccorpo, attuale cripta), della Concezione, dello Spirito Santo, di S. Antonio, di Monte Serrato (Monserrato), di S. Isidoro, della Madonna delle Grazie, del Rosario, Fossa Comune, Sepoltura separata dei Sacerdoti e dei Fratelli delle Congreghe (Congregatulorum o Congregantorum), nonché il Tumulo delli Mirabella, delli Hippoliti e del Sig. di Donata (dove è stata sepolta anche Lauinia Ciufra, madre del Vesc. Capuano).
      Nel 1840 si comincia a seppellire anche alla Cappella della Madonne delle Grazie "in Sacello S. Mariae la Nova" (I). XII, 61 e ss.) e nel 1841 alla Cappella di Montevergine "in sacello S. Mariae Montis Virginis" (ib. 73^ e ss.).
      Nei due registri, a noi giunti, di "legati" degli anni 1843-44 e 1876-77, notiamo, fra gli altri, legati per:
      L'Ill/mo D. Giovanni Borgia, D. Francesco del Tufo, l'Ill/ma D. Giovanna del Tolfa (o della Tolfa) Patrona, il nostro Sovrano Francesco I, D. Fabio notar Magaletta, Suor Maria Novia, D. Nicola Primicerio Strazzella, D. Angelo Nantarella, chierico Antonio Oliueto, D. Bartolomeo Arcip. Caruso, D. Paolo Prim. Pali, D. Francesco Di Renzo, Sudd. Stefano Cillo, Antonino Di Paola e moglie, Sudd. Vito Pali...
      E per benefattori del SS. Sacramento, del S. Rosario, dello Spirito Santo, di Monte Serrato, del Purgatorio, di S. Bartolomeo Ap., di S. Carlo, di S. Caterina, di S. Lucia, di S. Giorgio, della Chiesa e Capitolo, della chiesa dei Morti, per i fratelli della Congregazione nel soccorso della chiesa, nel mutuo soccorso, per i fratelli del Monte, pro populo in die Dominico, ecc.
      Dai registri rileviamo pure che la presenza dei Vescovi in Parrocchia era assidua, con una frequenza quasi annuale per le Sante visite, oltre che per amministrazione di Cresima e revisione delle varie contabilità, eccezion fatta di alcuni periodi, come dal 1715 al 1729 e dal 1825 al 1843.
      Dai registri delle Cresime desumiamo questi nominativi dei vari Ecc/mi Vescovi di Bisaccia e S. Angelo dei Lombardi:
      1623 - Ill/mo e Rev/mo Mons. Ercole Rangone
      1676 -    "             "           "     Tommaso de Rosa
      1680 -    "             "           "     Giov. Battista Nepita
      1687 -    "             "           "     Giuseppe Mastellone di Sorrento
      1773 -    "             "           "     Domenico Volpe
      1792 -    "             "           "     Carlo Nicodemo
      1819 -    "             "           "     Bartolomeo Goglia
      1843 -    "             "           "     Ferdinando Girardi
      1851 -    "             "           "     Giuseppe Romano
      1855 -    "             "           "     Giuseppe Panelli
      1891 -    "             "           "     Nicola Lorusso
      1899 -    "             "           "     Giulio Tommasi
      1938 -    "             "           "     Aniello Calcara
      1944 -    "             "           "     Antonio Melomo
      1949 -    "             "           "     Cristoforo Carullo
      1966 -    "             "           "     Gastone Mojaisky Perrelli
      1978 -    "             "           "     Mario Miglietta (6)

      Nel 1812, "previa licentia et consensu" del Vicario Capitolare di Bisaccia, amministra la Cresima in V., dietro richiesta dell'Università, l'Ill/mo e Rev/mo Mons. D. Francesco Romanzi, Vescovo di Lacedonia; ugualmente, col permesso dell'Ordinario, amministra la Cresima in V. nel 1873, 1879 e 1897, l'Ill/mo e Rev/mo Mons. Vincenzo Salvatore (di Carife), Vescovo di Gravina.
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      (6) Dal 1981, dopo il sisma, è vescovo delle Diocesi, S. E. Mons. Antonio Nuzzi, cui rivolgiamo i nostri migliori auguri di ogni bene.

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      A completamento di questi vari elenchi nominativi, ricacciati dalle indicazioni forniteci dai registri parrocchiali, che, pur nella loro aridità anagrafica, possono sollecitare ulteriori ricerche, ritengo opportuno offrire al lettore un elenco, spulciato dalla stessa fonte, dei notai, medici e sindaci avuti in paese. Ma prima di passare a questa elencazione, diciamo che un nostro compaesano, sin dal 1242, insegnava all'Università di Piacenza, un certo "Rodhulpho de Vallate", citato da Antonio Ripalta in "Rerum Italicarum Scriptores" tom. XX, pag. 939. Come pure ricordiamo che sin dal 1167 un "Ruggiero di Vallata" esercitava l'attività notarile; e così "Antonio de Polidono di Vallata" nel 1561.

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