SCRITTI VARI - Tommaso Mario Pavese - Acquerelli d'autunno.

Acquerelli d'autunno.

        Mattino a Vallata. — Canta lieto il campanile, annunziando il giorno. Ma è tutta, dunque, una sonante cetra, è tutta fremiti d'anima vivente questa — che il sole beve — valle profonda ? E di novembre l'imminente sole — d'un tenue lume — , tra le soffuse nebbie, avido la bacia. Lenta di pampini una melodia corre profonda tra la terra e il cielo. Son vive cetre gli alberi che susurrano, e gli echi mandano dalla terra al cielo. Foglie rossastre e quelle d'oro giallo — alianti farfalle, quasi desiderose di volare — cantano su robusti od esili steli : e gli ulivi allineati,, dalla chioma non argentea; ma mesta e cupa, sognano di lontano la pace che negli animi fu. Sul dorso della collina più sporgente fra tante alture — guardando dalla rotabile che va a Carife —, Vallata stende le sue case al lume del sole; le cappelle di San' Rocco e di San Vito ne segnano il limite estremo. Sui declivi verdi e sulle rocce brulle, pascolano le greggi da' campani loquaci : le viti brevi riposano dal maturato vino. Qual mai artista dal vivace estro il color vario ritrar potrà della silente valle ? Il cielo uniformemente grigio sembra che s' effonda sui campi ameni, variati di monti, piani e colline; ma le rondini non volano, non scherzano, non cinguettano più intorno ai fili del telegrafo , nè piú, ora, altri uccelli lo rigano, trillando, garruli, rapidissimi nel volo.

        Meriggio a Trevico. — Questa del monte aerea vetta vigile stende il suo sguardo su un orizzonte sereno, aperto, immenso. Lontano, due torrenti assai tortuosi, il Calaggio che sbocca nel Carapelle, che va nel golfo di Manfredonia, e l'Ufita che sbocca—dopo 18 chilometri — nel Calore, lambiscono i confini di molti paesi: Frigento, Sturno, Grottaminarda, Flumeri, Ariano di Puglia, Villanova del Battista, Zungoli, Montaguto, Amano degl' Irpini, Sant'Agata di Puglia, Bisaccia, Vallata, Carife, Castelbaronia, San Nicola, San Sossio, ed altri paesi ancora, sono — più o meno dappresso — cinti dalle curvissime fasce non perenni d'acqua, alimentate coll'ubertà pittoresca de' loro imbriferi altipiani, or verdi, or grigi, or rossastri , variati d'alberi pluricolori, variopinti e picchiettati dal riverbero dei monti e dalle ampie distese del sole, luminoso pur tra i grigi vapori, che quasi nascondono poi la linea più estrema, lievemente ondulata, degli Appennini. Dall'erto castello di Treviso si scorgono, nei giorni limpidi, ben dieci province : quelle di Avellino, Salerno, Napoli, Caserta, Benevento, la Maiella (Aquila-Chieti), Foggia, Bari, il Gran Sasso (Teramo-Aquila), Potenza , ed — oltre ai paesi indicati qui innanzi — anche Ascoli Satriano, Margherita di Sivoia, Manfredonia, San Ferdinando di Puglia, Cerignola, Canora, Barletta, Candela, Rocchetta Sant'Antonio, Lacedonia, la montagna del Vùlture (presso Melfi), Minervino Murge, Ripone, Andretta, Morra Irpino, Guardia de' Lombardi , le vette estreme del Partenio, con Montevergine, del Terminio*, della nominata Maìella e lembi dell' Adriatico. Da' vari paesi, le campane, a brevi intervalli, scoccano mezzogiorno. Sembrano assorbire l'onda del suono le querci' ed i castagni dalle foglie rosse e la pianeggiante distesa de' rigogliosi verdi prati tacenti; mentre ancora una campana suona in ritardo , ed un gruppetto di allodole cinguetta e veleggia nel cielo ad un raggio di sole piú forte che l' aria inonda, e ne rende, in qualche parte, argenteo il corpicino canoro. Ma, ecco, il gruppetto s' ingrossa, e come un altro ne serpeggia più folto e più loquace, quasi ebbro della carezza del sole che l' avvolge. Salve, o ampia distesa su cui l' occhio si spazia , mentre il cielo è più vicino, e la mente sogna. Su queste strade attorcigliantisi di sotto, qui, dalle mura del diruto antico castello dì Trevico , si ha quasi la vertigine per l'altezza. Una folata di vento ed una forte impressione mi prende. Casolari sparsi, contadini probi e pii , alberi folti , silenti e profondi, ameni colli, aerea vetta, salvete in eterno !

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*Il Calaggio (la fumari o Fiumara degli Irpini) nasce presso Vallata, bagna i territori di Anzano, Bisaccia, Lacedonia, Rocchetti ; è ingrossato dal Chiancariello e dall'Isca; entra nella provincia di Foggia , si mischia col Carapella e finisce nell'Adriatico. L'Ufita nasce dagli altipiani del Formicolo, percorre il territorio di Castelbaronia, Sturno , Flumeri , Grottaminarda, Melico, Bonìto, e sì getta nel Calore. Il Calore sgorga dal Terminio, ed è ingrossato da vari corsi d'acqua: percorre la valle che da esso prende nome , e lascia a destra Nusco, Castelfranci, Paternopoli , Luogosano , Taurasi ; a sinistra Bagnoli Irpino, Montélla, Cassano, Montemarano, Castelvetere, S. Mango, •apìo ; attraversa la provincia di Benevento, si arricchisce di molti torrenti, tra i quali l'Ufita ed il Miscano e, dopo un percorso di 115 chilometri, si versa nel Volturno; lungo la valle dei Calore si distende il magnifico ponte in ferro di Lapio.e corre buona parte della ferrovia Avellino - Rocchetta S. Antonio.
La giogaia del Partenio, alto sino a metri 1591 , con Montevergine alto 1270 metri , si estende da Cervinara a Mercoglíano; attraversa la provincia con picchi e cime di forma varia, con monti che si innalzano e si abbassano; fiancheggia la valle Caudina, e ad ovest segna il limite con l' ex provincia di Caserta. La giogaia del Terminio o dei monti Picentini forma il più elevato altipiano irpino , innalzandosi talvolta sino ad oltre 1800 4 metri, e si estende da Caposele a Bagnoli Irpino, e da Calabritto a Solofra e Montoro; a sud segna il confine con la provincia di Salerno.

        Tramonto a Carife. — Movendo da Vallata verso Carife, il paesaggio è, in certi punti, magnifico. A guisa di breve arco di cerchio, Carife stendesi verso il cielo. Una striscia di torrente lo lambisce da un lato, e l'acqua serpeggia lontano e dappresso in un tenue filo argentino. Scende la sera d'un tramonto d'ottobre. S'ode a tratti la voce breve di contadini che s'attardano pei casolari. Il sole tinge dì rosa le sottili nubi che s' adagiano sulle cime resegate de' monti : mentre la sua luce innamorata e soave bacia le sottostanti colline, su cui alberi in fila sembrano drappelli allineati di militi in marcia. A ridosso di una di esse, Sturno, villaggio appollaiato, dorme : più in su Frigento — più aerea — lo domina. Tutta una enorme conca vegetante, fresca, serena, sorridente, azzurra, ricolma di gibbosità rivestite di alberi, con foglie verdi, gialle e rossicce, si stende dappresso. Ed ora che gli spessi vigneti hanno maturato l'abbondante vino che, con la natura, industriosa arte ha preparato, radi uccelli solcano l'aria, garrendo a gli ultimi raggi del sole, che si nasconde dietro la cortina d'opale de' monti osannanti. L'aria e la terra sbiancano, di languido amore per il fervido amante, e l'adescano con dolci richiami ; ma il sole fugge, per non tradire l'alba e l’ aurora, che—pallida o rosea — l'attendono nel candido o purpureo letto d'oro. Lieve, il lume e il velo della bianca luna bacerà presto l' aria e la terra, più mite, di sopra aì monti guardanti le stelle, quando le giovinette ricamano ì loro sogni d'amore, a gentili parole d'ammirazione, fragranti come fiori.

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