SCRITTI VARI - Tommaso Mario Pavese - VITA REGIONALE - Note giornalistiche.

VITA REGIONALE

Note giornalistiche

        Danni del terremoto. — I lavori di restauro alle case danneggiate dal terremoto hanno proceduto e procedono con una lentezza enorme. Si lavora da circa quattro mesi, con molti operai, e solo pochissime case sono state accomodate; moltissime altre continuano a rimaner crollanti, o demolite ed esposte fin d' ora all' infuriar dei venti e della pioggia e, tra poco, anche della neve. I funzionari del Genio Civile e qualche autorità locale hanno in proposito non lieve colpa.

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Da Il Giornale d'Italia, Roma, 28 settembre 1910.

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        A case agiate, che non crollarono affatto per la scossa del terremoto, sì sono date tegole e si sono fatte a nuovo finestre, balconi, soffitte ed altre coperture , come se il maledetto terremoto avesse avuto la potenza di rompere le tegole e far diventare vecchio il legname. Moltissime altre case, invece, veramente danneggiate , si lasciano senza adeguati provvedimenti. Oh giustizia !

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Da Il Giorno, Napoli, 22 Ottobre 1910.

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        Il rappresentante del Genio Civile vuole troppo dipendere dal sindaco, e secondo le disposizioni di lui distribuisce i provvedimenti per le case danneggiate dal terremoto. Essi fino a pochi giorni fa discordi, sono ora in ottimi rapporti !
        Le due cariche possono e debbono rimanere indipendenti. Speriamo che l'íngegnere capo e le autorità superiori provvederanno subito ad eliminare possibili arbitrii.

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Da Il Giorno, Napoli, 1. Novembre 1910.

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        Buone leggi, ma funzionaria... — Questa popolazione che fu unanime nell'entusiasmo per il nobile cuore del Re, primo ad accorrere, quando la sventura aveva colpito la nostra Provincia , e che ammirò il Duca d' Aosta e la balda e franca persona del Ministro Sacchi, i quali immediatamente lo seguirono, questo popolo, che accolse con fremiti e pianti di contentezza i provvedimenti legislativi che furono promulgati a suo vantaggio è ora poco meno che unanime nel detestare lo sperpero del danaro pubblico e la cattiva applicazione fatta della legge sul terremoto, a causa della perversità umana che frustra i buoni intendimenti legislativi.
        Questo ed altri giornali hanno già accennato quali ingiustizie si siano commesse: è ora dovere delle Autorità superiori provvedere subito al riguardo.

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Da Il Giorno del 3 novembre 1910.

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        I lavori che si compiono dal Genio Civile lasciano molto a desiderare. Mentre in alcune case agiate si è lavorato per mesi interi, in altre si attendono ancora provvedimenti urgenti.

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Da Il Giornale d'Italia, Roma, 4 Novembre 1910.

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        Commiato. — Il Genio Civile ha sospeso i suoi lavori , per riattivarli forse in primavera dell' anno venturo.
        Eppure certuni, specialmente proprietaria , erano così abituati a vivere abbarbicati al tronco di quell'albero di cuccagna, che dava frutti si copiosi e prodigiosi , che, per essi, la notizia della sospensione dei lavori è stata luttuosa. Ora simili sciagurati, se non vogliono attendere altri favoritismi, dovranno provvedere da sè. Anche per gli operai sarà interrotto un pagamento piuttosto elevato, e con poco loro lavoro.
        Insomma, il paese ritorna nella mestizia. Triste novembre ! Dopo il terremoto, cessati i primi giorni di panico, le nostre colline echeggiarono di allegri canti : ora tutto tace, e sì ritorna nel fango e nella così detta vita…. solita. Ha, infatti, nevicato varìì giorni. Il tempo è rigido, ed infuriano le tempeste.

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Da Il Giorno del 24 Novembre 1910.

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        Riepilogando. — Qui regna un malcontento quasi generale per le riparazioni alle case spesso capricciosamente ordinate dal Genio Civile, in seguito alla legge del 13 luglio corrente anno.
        Infatti, è pur vero che, mentre in alcune case agiate si è lavorato continuamente per parecchi mesi, con molti operai, facendo a nuovo, in interi quartini, muri, soffitte, coperture, pavimenti, finestre, e dando nuove tegole , quando il terremoto queste non aveva rotte, nè aveva fatto diventare vecchio il legname; altre case, invece, sono ancora sotto il pericolo di muri o volte gravemente lesionate, ed esposte all' imperversare delle intemperie. Rimane così spesso inabitabile quell'unico vano di cui solo quasi sempre si compongono. E ciò eccita maggiormente l’indignazione, ove si consideri che le case de' proprietari rifatte erano in pessime condizioni già da molto tempo prima del terremoto; mentre altre di poveri veramente danneggiati attendono ancora provvedimenti molto più equi e più urgenti. Questi provvedimenti arbitraria sono stati dati, in parte a causa delle false informazioni di alcune autorità locali ; ma la colpa maggiore è stata di vari funzionari del Genio Civile , che pochissimi rimpiangono, e quasi tutti desiderano non più rivedere : nè possiamo per altro escludere che elargizioni ingiuste si siano concesse , perchè imposte da qualche superiore, con o senza medaglino.
        Inoltre, pur essendosi speso molto, si è ottenuto, poco profitto, per la inettitudine di taluni impiegati, e per l'indolenza di molti operai che, in cinque mesi, solo poche case hanno accomodate. Insomma, è certo che la legge è stata male applicata, e che il danaro pubblico è stato in gran parte sprecato. Ci auguriamo perciò che, quando proseguiranno gli interrotti lavori, questi procedano con maggiore giustizia e con maggiore celerità.

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Da Il Giorno, Napoli, 30 Novembre 1910, e da Il Giornale d'Italia, Roma, 2 Dicembre 1910.

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        Per la storia del terremoto. — Essendo stato finalmente pubblicato il regolamento per l'applicazione della legge sul terremoto del 7 giugno 1910, è da credere che non si verificheranno ora i favoritismi dalla stampa e dal popolo concordemente deplorati nell'anno scorso, e di cui è generalmente rimasto vivo il ricordo. Promulgato il regolamento, i funzionari del Genio Civile non dovranno ora brancolare nell'incerto, come pel passato, ma hanno norme precise da seguire, senza farsi ulteriormente sedurre da promesse, minacce e cinici intrighi patrizia.
        Speriamo che anche le autorità comunali daranno informazioni precise e non partigiane sull'ammontare del patrimonio de' singoli cittadini, in base al quale dovrà regolarsi la distribuzione dei provvedimenti per le case danneggiate.

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Da Il Giorno, Napoli, 2 luglio 1911.

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