Andremo via.

Tra filari di tigli dorati e il profumo
di grappoli di fiori e foglie verdi, nel vento
tiepido di primavera, in silenzio,
andremo via.
Tu mi terrai per mano, mentre saluteremo
gli ultimi baci di pioggia dell’aurora, che scioglie
le sue lacrime al primo sole che nasce.
Saluteremo i nostri boschi selvaggi, con i suoi
profumi e le sue foglie spasimanti al passare del vento,
e al frinire delle cicale nascoste tra l’erba dolce.
Diremo addio ai sussurri dei ruscelli e alle sue acque
allegre di muschio, che ci hanno visto crescere e
che corrono tra mandorli fioriti e giovani
gracili peschi.
Lasceremo il nostro addio, scritto su muri
antichi e screpolati di rimembranze, in un ventoso giorno
di maggio, con l’inchiostro delle nostre lacrime.
Porteremo con noi le nostre favole e le notti passate
a guardare la luna, seduti tra giacigli di petali
di rose rosse, che coloravano l’aria intorno,
mentre la brezza serena della sera, ci parlava
di ingannevoli giorni.

Antonio Forgione