''La bambola di pezza''. Di Antonio Forgione. A cura di Giovanni Nufrio.
''La bambola di pezza''
di Antonio Forgione.
A cura di Giovanni Nufrio.

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''La bambola di pezza''. Poesia di Antonio Forgione. Voce di Grazia Torriglia. Videopoesia di Giovanni Nufrio.


La bambola di pezza.

Era come bambola di pezza, quelle della nostra
infanzia, dagli occhi tristi e persi, abbandonata ciondoloni,
in un angolo, con il capo chino e i capelli raccolti,
con una ciocca, che le cadeva da un lato.
Muta,, parla di giorni lontani, e di quella candela accesa,
che non illuminò mai la sua vita.
La sua inquietudine silenziosa, riposava all'ombra
dell'attesa, quell'attesa, che aveva rapito la sua mente,
come il lago, aveva preso i suoi due bimbi.
Li rivedeva ancora, mentre le le correvano incontro, a passi
leggeri, come le grida che riempivano d'allegria, l'aria
di quel campo, che odorava di mele acerbe, perso
in una valle, che al mattino si copriva di nebbie bianche,
e la sera, si riempiva dell' eco del canto delle campane,
in festa, che portava nelle case, calore e pezzi di sogni.
L' aurora al mattino depositava, in quella valle, ventagli
di vari colori, riempendoli di luce, e dove da sempre,
farfalle nel sole danzano libere con i piccoli fiori
e cantano la primavera.
In quelle valli e in quel campo di mele, si vedono ancora
bimbi, correre tra l'erba alta, e le loro grida festose,
riempire la volta del cielo blu.
Lei,, la bambola di pezza, è ancora in quell'angolo,
che sorride al vento, e con lo spirito che vola
i campi intorno, aspettando che la candela,
si consumi tutta.

Antonio Forgione     

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