''Le nostre vette''. Di Antonio Forgione..
''Le nostre vette''.
di Antonio Forgione.

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''Le nostre vette''. Poesia di Antonio Forgione.


Le nostre vette.


Ti porterò con me, là, tra le eterne vette solitarie,
dove le aquile riposano col vento e il loro coraggio.
Prenderò in prestito le loro ali, per portarti
con i miei sogni, in quei campi lontani e terre vergini,
che non esistono più.
Ascolteremo le nenie dei boschi, e i suoi profumi,
e respireremo l’aria delle sagge e vecchie querce,
sotto i loro possenti arti, che regalano oblii.
Vedremo le tremule gemme delle rose, avvinte
a dolci e virgulti rami, cantare, nel tepore del sole,
sciogliendo i gelidi cuori.
Sognano l’amore e parlano della vita, mentre
riposano, intrise dal mio tormento, e cullate
dalle soavi note, delle allodole, che in quei giorni
di maggio, ritornano all’amata terra.
In quei chiari mattini, dalla selva, dove
vaga la mia angoscia, fa eco, il canto strozzato
di un barbagianni, che, come me, cerca in un soffio
di vento, che s’inerpica tra i boschi, l’amore perduto.
Ora,, vivo di tenerezza, quella che tu mi hai lasciato,
col tempo che scorre via, in queste notti buie,
e senza te, a guardare una luna tremolante,
che parla di poesia.
Mi perdo ancora, in quei verdi canneti, i cui germogli
vanno a dormire al calar della sera, col canto del vento,
e dove bevo ancora il tuo sorriso, tra quei pennacchi
vibranti d’amore, sotto il pianto delle stelle.


Antonio Forgione     

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