''La sposa dal vestito rosa''. Di Antonio Forgione..
''La sposa dal vestito rosa''.
di Antonio Forgione.

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''La sposa dal vestito rosa''. Poesia di Antonio Forgione.


La sposa dal vestito rosa.


Vedrai, presto arriverà maggio, le dicevo, con i suoi tiepidi
candori e ti porterò tra quei prati di garofani profumati
( fiori di Dio ) che si ergono liberi, e viaggiano verso il mare.
Vedremo la dea greca, Maia, ( maggio ) che gonfia i frutti,
e rende feconde le donne, e ascolteremo le nenie
dei venti, che ci portano l’odore del fieno caldo,
che riempie l’aria, e le fuggevoli libellule che danzano
d’amore sui tuoi fluenti capelli, sotto un sole spezzato.
Tu,, che, nel fiorir dei mattini, al canto di un’allodola,
mi sfiori ancora le labbra, dandomi brividi di stagioni
trascorse e accendendo ricordi lontani.
Siederemo accanto a cascate, dalle acque fragorose,
che suonano concerti di dolore, e vedremo verdi
ramoscelli e fiori di loto, dai bagliori d’argento,
che con i nostri sospiri, vanno a morire nell’aria della sera.
Andremo sulla collina, e tra l’erba alta, guarderemo il volo
delle aquile, sovrane, di quei monti lontani, coperti
di veli di nebbie, custode della vita.
Tu,, dal sorriso di luna, avvolta nei tuoi capelli, dal colore
di arcobaleni e dal profumo d’arance aspre, sognavi,
un velo e un’altare.
Il capo declinato, dormi, tra quelle chiome, mentre
stringi tra le mani emaciate, un vestito da sposa.
Geme di dolore il cuore, e in quel silenzio, ardono
i miei affanni, e i miei sogni.
Le stelle, commosse, attendono di abbracciarti, nel palpitar
della notte, per adornare quella chioma, con quel vestito
dai fili d’oro, dove tremano, fiori di luce chiara.
Palpita quella rosa bianca, armai morente, che piange
per non aver potuto adornare, quel capo e quei capelli,
con quel vestito da sposa.


Antonio Forgione     

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