Pietro Tarchini - CASE DI CITTA'

CASE DI CITTA'

Case grandi, palazzi, edifizi
dove ogni palpito, ogni voce
dell'esterno mondo si perde
degli uomini e di anni incessante
tra voi scorre il rivo perenne.

O case del proprio egoismo
dove più che granello di sabbia
il mondo non conta di fuori
sbigottite ai tanti fantasmi
degli accesi pensieri dell'uomo
— temporanee dimore
quasi sempre senza la pace —

Dalle mille e mille pupille
di altane, balconi, finestre
i lembi guardate di cielo
le strade assordate
fiumane delle auto e veicoli
maree di genti incalzate
dal tempo e i pensieri
a mete immediate
a mete lontane
e tutte via via
al porto dell'ultima sera.

Terreni soggiorni dell'uomo,
in candidi veli splendori
di spose mirate all'altare
tra gioie di fiori e di cuori;

mistero di bimbi sbocciare
dal grembo materno alla luce
tra primi vagiti;

mistero di frali mortali
la luce per sempre fuggire
tra il pianto dei vivi.

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