Pietro Tarchini - MERIDIANA METROPOLI

MERIDIANA METROPOLI

Il lieve ventaglio del vento
le foglie palmate del fico
lanceolate del noce
blandendo in sospiri assopiva
nel breve ritaglio di verde
tra mura edifici affogato.

Il lindo pennello del sole
con oro pittava i balconi
sospesi su ambascia di vuoto
pupille d'assorte finestre
sotto eccelse ciglia di gronde.

Nel gran paesaggio impietoso
di meridiana metropoli
— dall'oppio stordite le cose
di quel brezzeggiare —
due piante piangevano ognora
la pompa del verde di allora
la gioia dei fiori
i nembi d'odori
i trilli, gli suoli d'uccelli
sparita ogni cosa
per colpa dell'uomo.

Lo spirito antico mio vigile
spaziava pei templi del cielo,
di là dal metallico azzurro
fingeva altri cieli
d'olimpici, biblici iddii.

Nel breve perìbolo verde
tra calce, cemento relitto
le piante del fico, del noce
di bimbe esultanti nel giuoco
udirono grida improvvise.

Balzò stupefatto il silenzio
che già smemorava nel sonno.

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