Pietro Tarchini - RUS

RUS

I ramicelli delle borracine
pennati sullo specchio d'acqua lercia,
l'elitre dei coleotteri e licene
pei vétrici rossastri divaganti,
l'afrófora bavosa che le dita
bagnava trascorrenti sugli steli,
la siepe divampante di cicale
oltre il greto lucente e la sodaglia,
tutto ricordo come fosse ieri
nei campi che mi videro bambino.

Passavano tra i filari degli ontani,
tra il sentiero stormente del querceto,
come in mezzo a invisibili fanfare.
Il vento folleggiante m'estasiava
dimentico di gioie passeggere.
Si propagava, a sera, per la valle
una fuga argentina di rintocchi,
che annunziavano l'Ave dai villaggi.
(Suoni di vento, suoni di campane).
Si segnavano in fronte i pii coloni,
trascolorava, l'aria lentamente,
il coro già dei grilli palpitava
e in alto, l'astro fulgido di Venere.

__________________________________________

Pagina Precedente Indice Pagina Successiva
Home