Pietro Tarchini - NON SO CHE SOLITUDINI STELLATE...

NON SO CHE SOLITUDINI STELLATE...

Un sogno inesprimibile e lontano
a te mi chiama come chiama un canto
di fontana chi ha sete nell'estate.
M'hai fatto tu sbocciare non so quali
di poesia prodigiosi fiori
e di silenzi, dentro il cuore, o cara,
non so che solitudini stellate,

Potessi sotto nuvole fiabesche
lungo golfi incantati un tempo immenso
camminare sognando a te vicino.
Potessi al vento azzurro domandare
i tuoi segreti sensi, l' armonia
della grazia che ride alle tue membra;
respirare di zeffiri recenti
la fragranza racchiusa nei capelli,
primavera che rechi ogni mattina
quando qui vieni dal tuo casto borgo;
goder la pace di fiorite valli
e di colli specchiati nei tuoi occhi,
la musica di foglie e di ruscelli
nell'onda carezzevole di voce.

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