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Al Lido Ermo del Mare.
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(Sonetto) Al lido ermo del mare ove il gran monte mostruoso incombe e chiude di vermiglia luce del giorno l'alta meraviglia fiammeggiante sull'ultimo orizzonte stupiti guardavamo a noi di fronte stretti per mano, trepide le ciglia e veniva di là da mille miglia il libeccio volubile alla fronte. Le rosee labbra ella schiudeva a stento io non sentivo dentro me più nulla. Deserti suoni di campane al vento risvegliavano in cuore echi di culla echi di sofferenza e di tormento di autunno mesto sulla terra brulla.