''Il Conte Tanga'' di Gennaro Ciampolillo

Il Conte Tanga

Salve a lei signor Tanga,
lo sappiam che lei è un conte,
la favella non le manca,
lo tien scritto sulla fronte.

Il suo nobil portamento,
il suo inceder col bastone
e l’arguzia, ogni momento,
ci ricorda il suo blasone.

Quando scende verso il “Tiglio”,
noi rendiamo il nostro omaggio
e mirando il suo cipiglio
salutiamo il personaggio.

Aspettiamo trepidanti
di sentire il suo francese,
i suoi motti sono tanti
e rallegrano il paese.

Sopra l’occhio, come stella,
brilla pur la “caramella”,
cinge il collo la farfalla
con la classe che non falla.

Lei saluta il suo vicino
quando esce ogni mattino:
si dirige all’istituto
nella zona conosciuto.

Roteando la sua canna,
lei ci dice e non ci’nganna,
raccontando un fatterello
sempre allegro, sempre bello.

I suoi “detti” conosciuti,
son da tutti ripetuti:
nel paese è tanto amato
pur da chi ha biasimato.

Signor conte , la sua vista,
il suo dire, il suo fare,
a noi tutti fan pensare:
lei e’ un conte…comunista.


Gennaro Ciampolillo

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