'' Internet '' di Gennaro Ciampolillo

Internet.

Io penso a tutti quelli del passato
che già da anni, ormai, non son più qui,
a quelli che non hanno mai chattato
o mai hanno saputo di un Pc.

Mi viene in mente che il comunicare
era per loro un modo per parlare
quando il confine loro era un monte
che racchiudeva tutto l’orizzonte.

Uscivano di casa e col vicino,
scambiavano senza il telefonino
notizie non trovate su internet,
dette con calma , dette senza fretta.

Fatti e racconti erano sentiti
o nelle fiere oppur dentro i mercati
non certamente sopra i siti
che di continuo sono scaricati.

Adesso s’usa il mouse e con il dito,
tocchi un puntino e s’apre la finestra
che mostra tutto , pure l’infinito
o come cucinare una minestra.

Se vuoi saper le cose , vecchie o nuove
ti basta una freccina che si muove,
fermandosi su una delle icone
che mostrano gli oggetti e le persone.

Poi pigi un tasto, sinistro o destro
e anche quello che è un po’ maldestro,
può condivider con chiunque sia
i suoi scritti e le fotografie.

Fuori è freddo ma anche se piovesse,
non devi uscire, ti basta un sms
per far sapere pure a chi è distante
le cose tue e gliene dici tante.

Invece prima, come si faceva
se il computer non si possedeva?
E come era, se dentro al taschino,
nessuno aveva un telefonino?

Beh, senza dubbio, si scriveva meno,
di Facebook, non parlar nemmeno,
ma invece di chattar con nick strani,
s’usavan più le bocche che le mani.

Adesso affermi…siamo più felici
ma come vedi lo scrivi, non lo dici
e stai usando pure un po’ d’inglese,
scordandoti il dialetto del paese.

E sei convinto che il conversare
sia stato sostituito dal chattare,
invece io a questo son contrario:
alla tastiera preferisco il diario.


Gennaro Ciampolillo

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