''Venerdì Santo a Vallata.'' di Gennaro Ciampolillo

Venerdì Santo a Vallata.

Col battere di piedi, cadenzato,
squilli di tromba e rulli di tamburo,
la processione parte dal sagrato,
con le persone addossate al muro.

Prima di Pasqua, il Santo Venerdi',
il rito si rinnovera' a Vallata
e la gente del paese e tutta quì
per questa ricorrenza tanto amata.

S'adunano, vestiti da romani,
con l'elmo dal pennacchio tutto rosso,
molti ragazzi e pure tanti anziani
col mantello che gli pende addosso.

Son cinti da corazze ed hanno spada,
ai piedi nudi, indossano calzari
sia che splenda sole o pioggia cada,
in questa processione senza pari.

S'assiste all'agonia del Salvatore,
durante la salita ed al calvario
verso il Golgota, torvo e solitario;
ricorda a noi , l'ultime sue ore.

Torna la gente da terre lontane
per rivedere, al suon delle campane,
la storia di Gesù mandato a morte,
le sue torture e quella triste sorte.

Stanno fermi, prima della sfilata,
davanti alla chiesa di Vallata,
i sacri simboli della Passione;
aspettano di andare in processione.

Ci sono il gallo nero, la bandiera,
la tela di Veronica piangente,
la statua di Maria che sembra vera
e poi, emozionata, tanta gente.

Il Fascio, l'Ecce Homo, il Sacerdote
che al Sinedrio, il sommo tribunale
non seppe il Bene scindere dal Male,
privando il mondo d'un' immensa dote
Emise la condanna, infin, Pilato
e Cristo, senza accuse e senz'appello,
fu messo in croce, dopo flagellato,
nella vigilia, al posto dell'agnello.

All'improvviso, s'odono i cantori,
un gruppo di anziani del paese;
le loro nenie dicono i dolori
di Cristo ,di Maria e altre offese.
Si celebra ogni anno quì a Vallata,
il sacrificio che per noi fu fatto,
dal figlio del Signore e del misfatto
che compì l'uomo in quella giornata.

Squilla la tromba e scatta l'emozione,
si sente poi rullar anche il tamburo
e quella gente, ferma presso il muro,
saluta Cristo nella processione.

In questo giorno della Sua Passione,
arriverà a Vallata molta gente
ma anche chi è lontano, non presente
sta col pensiero...dietro lo squadrone.
 

Gennaro Ciampolillo

 

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