''Facebook'' e ''Viagra'' di Gennaro Ciampolillo

Facebook.

Un tempo in cui i valor eran sinceri
e l'amicizia una cosa bella,
sceglievi la persona ,questa o quella
e la mettevi tra gli amici veri.

Al conoscente che tu frequentavi,
un ciao, un saluto, certo davi,
condividendo con amico o amica
la gioia, i dolori e la fatica.

"Trova un tesoro chi un amico trova",
dicevano gli antichi e per riprova,
citavano Diogene e la botte
dove viveva, egli, giorno e notte.

Egli asseri', convinto con la gente,
che quel rifugio era sufficiente
a contener ,magari il Ciel volesse,
l'amico che a lui gli piacesse.

Ti ritenevi dunque fortunato
se un amico avessi tu trovato;
adesso, invece, non è certo un caso,
da tanti "amici" tu ti senti invaso.

Basta che apri un attimo il "pc"
e a decine te ne ritrovi lì;
è gente che non hai vista mai
ma l'amicizIa vuole che gli dai.

Vedi una foto, invece, di uno strano
che dice che risiede su a Milano:
ti mostra il viso con la lingua in fuori
e poi tre baci e pure quattro cuori.

Un altro ancora di foto t'inonda
, dove al mar cavalca sopra un'onda
oppur ti dice quel che mangia e cena
mentre tu provi indifferenza o pena.

Quest'amicizia d'oggi è sol virtuale
ma ben diversa da quella ch'è reale;
t'avvolge senza sosta ,tutt'intorno
sia di notte ed anche tutto il giorno.

Senti il trillar sul fare del mattino,
del cellulare, sopra il comodino;
ti svegli e resti tutto imbambolato
e pensii al guaio da qualcun passato.

Invece è lui, quello sconosciuto,
che vuol saper se il "post" ti è piaciuto
e tu rimasto come un "mammalucc",
mandi a fanculo ...lui e facebook.
 

Gennaro Ciampolillo

 



Viagra.

Appena si capì del ritrovato
che pare non fallisce mai na botta,
una signora, vecchia e mezza rotta,
in farmacia, presto , l'ha comprato,
che il marito suo da tre mis'
rind a lu liett, pare muort accis'.

Glielo versò, poi, nel cappuccin'
e lui lo tragugio' ...pure la posa.
Ella aspetto', mezz'ora, speranzosa
che tutto procedesse al suo buon fin'.
Per rafforzar ancor di più l'effetto,
si mise avanti, senza reggipetto.

Il marito le vuole bene un sacco
ma a vederla in quelle condizioni,
cu doj "sfugluatell" a penzoloni,
come le orecchie di un cane bracco,
pur avvertendo un certo pizzicore,
perse di colpo tutto il suo ardore.

Lei ci rimase male e scoraggiata
ma poi pensò, guardando il poverino :
" Qua aggj pers' tiemp e li quatrin',
stu pinnul' mi sembra na cazzata;
per sistemarlo cum' ricess io
avessa fa' la grazia Padre Pio".
 

Gennaro Ciampolillo

 

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