''Armonicando.'' di Gennaro Ciampolillo



Armonicando.

Che ci può stare allora di chiu' bell
d'una serata qui a Scampitell:
pioveva forte come Dio sapeva
e gente in piazza ormai nun ci steva.

Con Rocco la facemm na p'nsata
mentre stavamo in piazza di Vallata
e ci trovammo allor cosi diretti
a parlar d'armoniche e organetti.

Per riscaldar un po' la compagnia
noi cominciammo con "patronamia"
e poi con altri tanghi e tarantelle
suonando canzoncine così belle.

In casa allor di Puccio, nostro amico
quel che provammo, ora non vi dico;
Rocco sedeva serio alla pianola,
usando il suono e pure la parola.

Michele invece con la"brava alpini"
creava suoni come di violini,
mentre Puccetto che di fronte stava,
con maestria ben l'accompagnava.

Al centro della sala c'era Franco
che di suonar non sembra mai stanco,
aveva tra le mani un organetto
e dava il tempo a noi del gruppetto.

Poi stavo io ed ero lì intento
ad ascoltare lor , davver contento
per imparar almen come si tocca
l'armonica piccina, quella a bocca.

Passaron l'ore e vennero le sette,
e Puccio tirò fuori le birrette:
"La bocca, disse, ora s'è seccat'
cu tutt st canzun e st cantat'."

Lasciammo, quindi , stare gli stumenti
e il brindisi facemmo assai contenti
ma ci lasciammo dandoci parola
che studieremo armonica e pianola.

In fondo nella vita ,cosa vale?
Non voglio adesso fare la morale
ma dir soltanto che può esser bell
suonare con amici a Scampitell.

Per essere felice basta poco,
si sta insieme e poi si fa un gioco,
viene la gioia ed ecco che ti aspetta
suonando a bocca un'armonichetta.
 

Gennaro Ciampolillo

 
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