''Il Cratere'' di Michele Panno

Il Cratere

Inutile chiedere aiuto,
Questa terra sta morendo!
Io sono innocente e prigioniero
di questo suolo che l’inverno gela
e l’estate brucia e asseta.
Sento che ho perduto qualcosa
E non so dove andarla a cercare.
Meglio quando emettevo rabbiosi
Ruggiti, scavalcavo le siepi
e mi aizzavano i cani addosso;
Ancora meglio quando custodivo
Antichi contenitori di fantasmi.
Adesso è ora di affamati ribaldi
che pronunciano parole vuote
e promettono mondi di paradiso
E,superstiti dagli occhi infossati
E dalle mani callose, incrociano
le braccia come guerrieri sconfitti.
Nemmeno i gregari s’illudono più!
A volte si fa ancora vivo
Qualche sindacalista in doppiopetto
Che pilucca sulla pelle proletaria
Ma, le trappole sono ormai tutte scattate
E i cervelli fortemente serrati come
Il pecorino stagionato del Formicoso.

Michele Panno

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