''Spossatezza'' di Michele Panno

Spossatezza

Ogni giorno mi lascio istupidire
Ed annoiare dalle monotone cicale.
Per anni i nostri padri con fatica
hanno coltivato a grano queste argille
Ed ora, che il sapore dell’antico pane
È andato perduto, esse vengono
Solcate solo dai buoi degli arazzi.
Il forsennato dragare ha prosciugato
Gli umori di secoli e secoli di storia.
Il materiale estratto è servito solo
A costruire case inabitate, ghetti,
Ospizi e raffinate cappelle cimiteriali.
Il tempo ci ha inceneriti come stoppie
E tutti siamo posseduti da abbandono
E da una spossatezza infinita.

Michele Panno

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