Vallata - Lorenzo Rocco Di Meo - Poesie Pensieri e Massime -

Lorenzo Rocco Di Meo

POESIE
PENSIERI E MASSIME
CANTI POPOLARI VALLATESI
TRADOTTI
IN LINGUA ITALIANA

© by Lorenzo Rocco Di Meo & Tipo-Lito.Cautillo - Vallesaccarda (Av)
Proprietà letteraria ed artistica riservata

1a Edizione 2003

Opera naturale è ch’uom favella;
ma, così o così, natura lascia
poi fare a voi, secondo che v’abbella.
Dante, Par XXVI 130

Con il Patrocinio dell’Amministrazione comunale di Vallata
e l’adesione contributiva anche della Provincia
Di Avellino e Banca della Campania

Dedico questo testo a mio
figlio Giuseppe, perché
sempre gli sorrida la voce
paterna.

Introduzione

Ho ritrovato nelle poesie, nei pensieri, nelle massime e nella raccolta dei canti dell’autore Lorenzo Rocco Di Meo, nostro concittadino, lo spirito autentico dell’animo vallatese.
Le poesie esprimono il sentimento, talvolta misterioso, dell’uomo e rispecchiano i vari momenti della vita quotidiana.
Esse presentano, in maniera semplice e chiara, significativi e vari argomenti, che spaziano dall’amore alla natura, dalle passioni giovanili all’ affetto incommensurabile della mamma.
Talvolta, appaiono come tanti deliziosi quadretti, in cui si adombra qualche verità e si esaltano diversi stati dell’animo.
Significativa è anche la parte riguardante i pensieri e le massime, dov’è facile notare la saggezza del popolo, introspettiva ed efficace.
I Canti popolari vallatesi, poi, rispecchiano la vivacità del medioevale paese irpino ed i suoi diversi aspetti della vita di ogni giorno.
Vari sono i motivi dei Canti in vemacolo, che vengono arricchiti dall’ amore, dalle serenate, dalle relazioni familiari e sociali, dal suono dell’organetto e dai balli sulle aie, dalla quotidianità del lavoro dei contadini, dalle angosciose speranze dell’emigrante in cerca di fortuna o dalla disgrazia di un povero orfano.
Non mancano certo i Canti riguardanti le liti dei vallatesi, che si lanciano invettive per consumati tradimenti o per amori finiti male.
Altd, invece, sono intonati alla gioia di vivere, all’ allegria, alla vita felice dei vallatesi.
Emerge, cosf, il tratto caratteristico della popolazione di Vallata, unita dalla storia, dalla tradizione civile e religiosa, dal dialetto, dalla politica e dalle bellezze naturali e culturali ricordate con suggestive fotografie.
L’Amministrazione comunale di Vallata ha voluto patrocinare 1 opera dell’autore il quale, con affezionato attaccamento alle proprie radici vallatesi, ha tradotto, fedelmente e con linguaggio immediato, i nostri Canti dialèttali in lingua italiana, per tramandare più facilmente alle nuove generazioni le tradizioni e i costumi degli avi e, attraverso il loro ricordo, il valore di una vita semplice ma genuina, per questo ricca di enorme significato.

            Il Sindaco
Geom. Carmine Casarella

Prefazione

Nella poesia di alto valore espressivo e di singolare tecnica compositiva si persegue, senz’altro, una sorta di ideale correlazione tra bellezza e verità.
Anche nelle forme più significative, questa correlazione ha sempre una certa duttilità e, talvolta, presenta àspetti contraddittori.
La complessità formale e il contenuto ricco di motivi ispiratori di un testo poetico sono, tuttavia, sempre segno di profondità di pensiero e di originale sensibilità.
Certamente di tono più modesto è la “voce~’ poetica che tende a rivelare, con semplicità di sentimento e di parola, momenti di personale vita interiore, fugaci stati d’ animo, suggestioni improvvise di fronte allo spettacolo della natura, sogni e ricordi, pacate riflessioni sulla realtà e sul senso della umana esistenza.
A questa “voce” sommessa, appartengono le poesie da me proposte, lette e rilette, in varie occasioni conviviali, agli amici più vicini, per riceverne, forse, un primo benevolo apprezzamento.
Ho cercato di essere fedele al dettato della sincerità e semplicità, per tradurre le intime emozioni in immagini chiare e ritmi contenuti e leggeri; credo di aver usato un linguaggio “diretto” e colloquiale abbastanza comprensibile, sostenendolo con un lessico elementare ed essenziale, mapur sempre strutturalmente controllato ed adeguato alle singole liriche.
Ho corredato questa raccolta di poesie di alcuni “pensieri”, che talvolta si propongono come ‘‘massime”, dettati da quel particolare modo di riflettere e meditare che siamo soliti chiamare “buon senso
Nessuna pretesa, quindi, di costruire una nuova teoria etica, politica, sociale o religiosa, ma soltanto il puro intento di soffermarmi, in tono confidenziale, a cogliere alcuni “valori-guida” essenziali per un’esistenza autenticamente umana, o persino, il bisogno di comunicare personali pensieri “in libertà”.
Lo spirito e la dimensione della mia proposta sono espressi chiaramente-credo- nei significato della seguente massima: «La saggezza non può ridursi in “massime”, perché esse sono “solo” il minimo comune denominatore di una vita autenticamente umana».
Ho, infine, raccolto alcuni significativi Canti popolari vallatesi, annotandoli di una breve, essenziale presentazione, ma lasciando al lettore la possibilità di un commento personale. Accanto a ciascun testo dialettale ho effettuato la corrispondente traduzione in lingua nazionale, traduzione che ha comportato un’ attenta ricerca lessicale, unitamente al notevole sforzo per garantire fedeltà ai significati originali.
I testi dialettali potranno sollecitare le nuove generazioni alla conoscenza della lingua, delle espressioni tipiche, della originale produzione poetica proprie del paese natio (o che tale fu dei propri antenati o, semplicemente, dei propri genitori); i testi in lingua italiana potranno consentire una più agile interpretazione dei “messaggi” contenuti in quelli originali.
La lingua e i messaggi di una comunità non vanno cancellati, perché fanno parte del patrimonio culturale della comunità stessa e sono sempre arricchenti per la più articolata e complessa “memoria” storica.
L’ avvertito culto per la memoria storica locale mi ha sollecitato e confortato in questo delicato lavoro di ricerca, di traduzione e di interpretazione che, spero, venga accolto con affetto e simpatia.

L’AUTORE       

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