Piluc & Piloc
(racconto per ragazzi)
A cura di Felice Garruto
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    Ai margini di un’impraticabile foresta incantata vivevano due fratellini conigli arrivati lì per motivi di sopravvivenza quando, durante l’anno, in quella zona, si era abbattuta una terribile siccità che nemmeno il più vecchio vegliardo ricordava a sua memoria.

    I due fratellini, però, sembrava non soffrissero più di tanto di quel noioso disagio, e ciò per la loro indole particolare.

    E’ Piluc che rompe gli indugi e si presenta con la sua faccia tosta:

• Ciao! Ehi, dico a te ….. Vuoi tu diventare mio amico? Se si, non pensarci su due volte: se stai dormendo, svegliati; se stai mangiando, smetti; se stai giocando, fermati; se stai studiando, finisci prima la lezione e, poi, mano nella mano, andiamo ad intraprendere il nostro viaggio. Allora, ci siamo? Niente ripensamenti, mi raccomando!

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    Seduti su un magico tappeto si volteggia leggeri nell’aria.

    Che bello!

    Ho la sensazione di essere una rondine: sbatto le ali, volteggio più forte, sempre più forte, sino a farmi girare la testa ...!

    Ad un tratto m’accorgo di non esser più solo, sono in compagnia di un’altra rondine, poi di due, di tre, di quattro, di cinque, mille, un milione, sino ad oscurare il cielo.

    Le stelle d’incanto s’illuminano, lasciando solo una stretta, lunghissima, infinita striscia scura.

    All’improvviso un tintinnio di campanelli squarcia l’aria illuminando la striscia scura. Tutti a guardare di qua e di là! Una lunga fila di renne trascinano doni, stipati in ogni angolo, guidate dalla mano esperta di un Babbo Natale sempre più buono. Lungo la strada farà tappa per lasciare doni che apriranno tanti sorrisi a bimbi buoni e meno buoni.

• Oh! Per Bacco! Scusatemi amici … vado a riprendere Piloc, che ho trascurato per giocare con voi. Ciao! A presto. Mi raccomando non vi fermate, continuate a giocare da soli.

    Toc! Toc! Si può entrare?! Nessuno risponde
    Toc! Toc! Si può entrare?!
    La porta si apre d’incanto: una luce accecante, piena di colori, rischiara la stanza e, in lontananza, si scorge Piloc che dorme sulle ginocchia di Babbo Natale mentre questi, amorevolmente, gli sussurra una canzone, la canzone della vita.

    Di lì a poco, riprenderà l’instancabile cammino che lo porterà in ogni angolo del mondo.

I due conigli si abbracciano felici. Quelle mani si allungano all’infinito fino a raggiungere in ogni angolo qualunque bambino. Da oggi nessuno sarà mai più solo; basterà chiudere gli occhi e vicino troverà Piluc e Piloc…

Felice Garruto

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