Vallata - Felice Garruto - Modi di dire. -

Modi di dire
Tredicesima Parte
A cura di Felice Garruto

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Facə schif’a lesércətə.
“Fa schifo all’esercito.”
Rif.a persona poco appetibile.

Facῗmmə n’ota bbòtta.
“Facciamo un atro po’.”
Lavoriamo ancora un po’.

Fajə paur’a rə mmòschə.
“Fai paura alle mosche.”

Fammə pəglià jatə,roppə sciammə!
“Fammi prendere fiato, dopo andiamo.”

Fàrəsə méttə li pirə nvaccia.
“Farsi mettere i piedi in faccia.”
Non farsi rispettare.

Fatəhà pə ssènza nində.
“Faticare per pochi soldi.”
La locuzione esprime l’amarezza di chi è costretto a lavorare per un salario non adeguato alle proprie prestazioni.

Fattə scé ngulə!
“Fatti andare nel culo.”
Ricorriamo a questa loc. scurrile, per mandare a quel paese, in tono amichevole, qualcuno che non ha accettato la nostra proposta.

Fazzə quérə chə mə freca lu ggènjə.
“Faccio quello che mi pare.”

Fəlatə pə la capə.
“Pensieri per la testa.”

Fůssə Ddéiə!
“Fosse Dio.”
Si ricorre a questa espressione,per dire che l’obiettivo che ci siamo prefissi di raggiungere è molto importante.

Ggira lu bbròrə,sənớ sə mbezzəchéja.
“Gira il ragù, sennò si attacca.”


Felice Garruto

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